"Era il suo primo giorno di scuola - ha raccontato Melissa Pope al Chronicle Live - l'hanno tenuta in una stanza vuota fino a quando la nonna non è andata a prenderla. Non solo non ha imparato niente ma non vuole più tornare in quell'istituto"
“La nostra uniforme è pratica e di ottima fattura, tutte le famiglie sono a conoscenza del fatto che le scarpe abbinate devono essere nere e prive di loghi. Sul nostro sito web suggeriamo fornitori e modelli. In questo modo proteggiamo gli studenti dal confronto con chi ha calzature firmare, manteniamo bassi i costi per le famiglie e preveniamo il bullismo”. Il messaggio di una scuola di Gateshead, città della contea di Tyne and Wear, è chiaro nonostante le tante polemiche esplose dopo il racconto di quanto accaduto ad alcuni studenti. Una mamma non ha proprio mandato giù che la figlia 11enne sia stata rimandata a casa per via delle scarpe che indossava il primo giorno di scuola: ballerine nere Vivienne Westwood col logo del brand ben visibile sulla punta (modello dal costo di circa 110 euro). “Era il suo primo giorno di scuola – ha raccontato Melissa Pope al Chronicle Live – l’hanno tenuta in una stanza vuota fino a quando la nonna non è andata a prenderla. Non solo non ha imparato niente ma non vuole più tornare in quell’istituto. Mi hanno detto che si trattava di una motivazione legata alla sicurezza, perché la scarpa non copre la parte alta del piede. Ho chiesto se potesse andare bene un mocassino ma no, chiedono scarpe stringata. Non credo che i ragazzini debbano essere trattati come se fossero nell’esercito e no, non comprerò un altro paio di scarpe. Manderò semplicemente mia figlia in un’altra scuola”. Ad essere mandata a casa non è stata solo la figlia di Pope ma anche un ragazzino che indossava scarponcini Nike. La madre dello studente ha spiegato: “È uno scarpone da passeggio, va benissimo perché robusto. Loro vogliono che i ragazzi indossino scarpe brogue, stile ufficio, ma non sono d’accordo”.