Da ubriaco, aveva palpeggiato due uomini al Carlton Club, l’esclusivo locale di Londra frequentato dai Tories. A oltre un anno da quegli eventi, l’ex viceministro Christopher Pincher si è infine dimesso dal ruolo di deputato. “Non voglio che i miei elettori siano sottoposti a ulteriore incertezza, e di conseguenza ho preso accordi per dimettermi e lasciare la Camera dei Comuni”, ha dichiarato in un comunicato. Una decisione annunciata il 7 settembre e arrivata dopo che Pincher ha perso il ricorso che aveva presentato contro la sospensione di otto settimane dalla House of Commons, che gli era stata inflitta dallo Standards Committee, la commissione di vigilanza sul comportamento dei parlamentari britannici.

Un atto dovuto proprio a seguito dello “scandalo gay” che, insieme al Partygate, aveva portato nel luglio 2022 alla caduta del governo di Boris Johnson. Pincher faceva infatti parte del gabinetto di BoJo, in qualità di vicecapogruppo della maggioranza alla Camera dei Comuni (deputy chief whip). E l’allora premier lo aveva sospeso dal partito solo a fine giugno 2022, con una decisione giudicata da molti troppo tardiva. La sospensione da deputato innesca ora una nuova elezione suppletiva. In forte svantaggio nei sondaggi rispetto all’opposizione laburista, i conservatori – guidati ora dal premier Rishi Sunak – potrebbero perdere il seggio finora ricoperto da Pincher. Si voterà nel collegio di Tamworth, nell’Inghilterra centrale, un tempo roccaforte dei Tories. Almeno fino allo scandalo Pincher.

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