Era tornato in carcere giusto un anno fa dopo la sentenza della Cassazione. Da ieri sera è tornato in libertà Salvatore Buzzi, il ras delle coop romane coinvolto nella maxi indagine Mondo di mezzo. L’imprenditore, che era in carcere da circa un anno, ha lasciato il penitenziario di Catanzaro. La scarcerazione è legata ad un provvedimento della Suprema corte che definito illegittimo l’ordine di esecuzione del suo arresto. I difensori hanno ora circa 30 giorni di tempo per chiedere al tribunale di sorveglianza della Capitale l’esecuzione della pena con la misura alternativa dell’affidamento terapeutico. Buzzi deve ancora scontare circa cinque anni. In base alla decisione degli ermellini, la corte d’appello di Roma e la Procura generale hanno deciso la scarcerazione di Buzzi che da ieri ha lasciato il carcere in Calabria.Gli imputati sono stati condannati per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e, a vario titolo, ad altri reati.

La Cassazione aveva annullato l’associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis) contestata dalla procura di Milano. Per gli ermellini a Roma i colletti bianchi come i politici coinvolti erano assoggettati al gruppo, guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, ma si trattava di “corruzione sistematica” e non mafia. Riconosciuta quindi la presenza di due associazioni a delinquere distinte ma non la loro mafiosità ed è per questo che i giudici avevno dovuto ricalcolare le pene per l’ex terrorista nero e il ras delle cooperative. Pene poi confermate dalla Cassazione l’anno scorso.

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