Al Senato avrà delicati ruoli di natura amministrativa e contabile, con la responsabilità di consultare le banche dati e ‘classificare’ e archiviare la corrispondenza di Palazzo. Compiti tutti affidati a Irina Osipova, 35enne russa, risultata idonea al concorso per ‘coadiutore parlamentare’, bandito nel 2019 e terminato lo scorso anno. L’incarico parte del primo novembre e il suo ingresso non presenta nulla di irregolare. Ma nel curriculum della vincitrice sono tanti gli elementi che colpiscono, così come la sua fama: il suo è infatti un nome conosciuto soprattutto nella capitale, visto che è un’accesa fan putiniana e sovranista – che vanta doppia cittadinanza, russa e italiana -, vicina alla destra italiana. E ora diventerà impiegata del Senato della Repubblica, anche se lei non conferma l’assunzione e contattata dall’AdnKronos dice: “Non voglio parlare con i giornalisti”.

Osipova, 78esima classificata nel ‘concorso per esami, scritti e orali di Palazzo Madama, è nata nel 1988 a Mosca, ed è figlia di Oleg Osipov, per anni direttore del Centro russo di scienza e cultura di Roma.
Di certo la politica è da sempre la sua passione: appena 28enne, nel 2016, si candidò con Fratelli d’Italia alle comunali di Roma. Ma non andò proprio benissimo, con poco meno di 200 voti raccolti. Sulle sue pagine social del tempo è tutto un inno al putinismo: “Il modello per l’Italia per difendere gli interessi nazionali”, con lo Zar definito “un leader che non ha pari al mondo”. Nel frattempo ha già fondato l’associazione ‘Rim – Giovani Italo-Russi’, nata nel 2012 per riunire “giovani attivi e creativi, che usano principalmente il russo nella loro vita quotidiana”.

Pasionaria instancabile, Irina organizza eventi e va in piazza per dire no alle sanzioni europee alla Russia, scattate dopo l’annessione della Crimea del 2014. Manifestazioni per sostenere la politica russa in Ucraina e attaccare la politica ‘nazista’ di Kiev nelle province russofone. Tra i suoi contatti del tempo Andrea Palmeri, il neofascista lucchese arruolato nelle milizie filorusse del Donbass, ritratto con lei mentre sfoggia una maglietta con su scritto ‘Defend Italia’ con tanto di kalashnikov disegnato.

Sempre in contatto con i sovranisti italiani, la Osipova è stata collaboratrice dal 2014 dell’associazione ‘Lombardia-Russia’, guidata dal leghista Gianluca Savoini, già braccio destro di Matteo Salvini e a lungo suo portavoce. Spesso impegnata nel ruolo di interprete, Osipova ha poi accompagnato lo stesso Salvini nelle sue trasferte in Russia, come testimoniato anche dagli scatti disseminati sui suoi canali social, che la vedono sorridente in mezzo ai vertici leghisti, come quello del dicembre 2014, con lei, Salvini alla sua destra, Savoini a sinistra. Sono gli anni in cui la Lega non nasconde le sue simpatie per Mosca, fino al caso ‘dei 65 milioni di dollari’ dell’hotel Metropol, messo poi a tacere da una archiviazione.

Nella sua pagina Facebook tante le foto postate, a testimonianza di una vicinanza al mondo del nazionalismo russo, che ha sempre sostenuto. Spiccano sui social le immagini con Salvini ritratto nella piazza Rossa con la maglietta raffigurante il volto di Putin e scatti come quello che vede la Osipova in compagnia di Yan Petrovsky, leader del gruppo neonazista russo, affiliato alla Wagner, ‘Rusich’, quel Petrovsky arrestato nelle scorse settimane in Finlandia, con l’accusa di crimini di guerra.

Di lei per un po’ si perdono le tracce. C’è il tempo però – è il luglio del 2019 – di smentire al Corriere della Sera le voci di una sua vicinanza ai servizi russi di cui il quotidiano di Via Solferino le chiede conto, ricordando il discusso ruolo del padre Oleg: “Io agente del Kgb? Stereotipi: una donna russa che parla di politica dev’essere per forza una spia. Nell’inchiesta sui mercenari io non sono mai stata indagata e non sono mai stata nel Donbass, in Ucraina. Inoltre, mio papà dopo 8 anni e mezzo ha concluso la sua missione e il primo giugno è tornato a Mosca“.

Dopo l’uscita del bando di Palazzo Madama, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 80 dell’8 ottobre 2019, la giovane russa inizia a preparare il concorso, una tour di force, tra scritti e orali, con la sua ultima prova sostenuta a luglio del 2022, il 5 del mese, nella sessione pomeridiana, a distanza di tre anni dal bando, con ritardi legati anche alla stagione del covid. Osipova non demorde, supera tutte le insidie, la prova preliminare, quella dattilografica, infine le prove orali e tecniche, rispondendo anche a “10 quesiti inerenti la storia d’Italia dal 1861 ad oggi”, a “10 quesiti riguardanti la Costituzione Italiana” e traducendo “in italiano, senza l’ausilio del vocabolario, uno o più testi in lingua inglese“, come recita il regolamento. Ora Irina Osipova sta per prendere servizio in Senato, grazie alla vittoria al concorso che l’ha vista primeggiare, superando la concorrenza di ben 12mila candidati. Una delle persone “oggettivamente selezionate”, come sottolinea chi ha avuto modo di esaminare i candidati a Palazzo Madama. “Hanno superato tutti un concorso di alto livello, con prove davvero difficili”, aggiungono dalla Commissione che ha promosso la russa Osipova e gli altri 123 colleghi ‘coadiutori’.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Zelensky presenta il nuovo ministro della Difesa: “Umerov è forte e sistemico, è stato impegnato nella guerra fin dall’inizio”

next
Articolo Successivo

Decreto Caivano: una follia di Stato fatta da gente che non conosce il Paese!

next