Debutterà in access prime time su Rai2 dal 25 settembre con "Il Mercante in Fiera", dal 1° gennaio sarà anche alla conduzione de "L'Eredità" al posto di Flavio Insinna
“Torno in tv ma Giorgia non c’entra”, Pino Insegno prova a spegnere le polemiche sul suo ritorno a Viale Mazzini. Il conduttore, nel mirino da mesi per il rapporto di amicizia con la leader di Fratelli d’Italia, dopo aver condotto eventi elettorale e alcuni passaggi a Palazzo Chigi, condurrà due programmi sulle reti Rai. “Meloni e compagnia bella non c’entrano niente. Faccio questo mestiere da quarant’anni, il preserale l’avevo già fatto. Mica sono un influencer di follower che si è messo a condurre un programma. Io ho una storia. È vero sono salito su quel palco (come conduttore della chiusura della campagna elettorale di Fratelli d’Italia a Roma, ndr) e ho appoggiato la signora Meloni. È una mia amica, una persona che stimo, so che potrebbe far bene. Fine. Se parliamo di politica è giusto che ci confrontiamo sulla politica, ma se parliamo di spettacolo, parliamo di spettacolo. A 20 anni sono entrato in Rai: mica ero amico di Forlani”, spiega in un’intervista al settimanale “Gente“.
Debutterà in access prime time su Rai2 dal 25 settembre con “Il Mercante in Fiera”, dal 1° gennaio sarà anche alla conduzione de “L’Eredità” al posto di Flavio Insinna: “I cambiamenti in Rai ci sono sempre stati e nessuno ha mai detto niente. È successo anche a me: mi hanno tolto un programma e nessuno ha detto niente. Mi ha più visto condurre Reazione a Catena o lo Zecchino d’Oro? Chi mi fece lo sgambetto? Non è stato D’Alema e neppure Berlinguer. Non fu la politica, diciamo che la ruota è girata. Ma nessuno si chiese perché, pur facendo uno share alto, io in Rai non c’ero più”, ribadisce Insegno.
Il conduttore non rinnega l’amicizia con la Premier: “Con Giorgia Meloni ci siamo incrociati anni fa, conosco anche la sorella. Io di lavoro faccio pure il formatore per le aziende: da 26 anni insegno l’uso della voce alle persone per parlare in pubblico. Ho anche aiutato qualcuno di loro a esprimersi meglio sul palco. È stato un rapporto confidenziale e professionale. Meloni è cresciuta molto: non era facile essere una donna, presidente del Consiglio, così piccolina e sentirsi grande, alta. È riuscita a farlo e mi auguro che riesca a fare cose giuste”, ha aggiunto il volto Rai.
E sulle tematiche Lgbt+ ha spiegato la sua posizione: “Per me la diversità va accettata, essere gay non è anormale: è una condizione che va rispettata. Nella mia vita sono sempre stato circondato da persone omosessuali, con la Premiata Ditta siamo stati tra i primi a fare spettacoli alla serata Muccassassina del centro sociale romano Mario Mieli per tirare su soldi per l’Aids. La sessualità non ha colore. Ed è bello che ci siano persone famose che si dichiarino gay: è importante per i ragazzi che non riescono a dirlo ai genitori”.