Moda e Stile

Brunello Cucinelli: “Ai giovani dico ‘siate le sentinelle del nuovo mondo’. Tornate a sognare ad innamorarvi”. Il racconto della festa per i suoi 70 anni in Umbria

Un evento unico e straordinario, una festa intima ma in grande stile, che l'imprenditore "re del cachemire" ha definito "il compleanno della gratitudine"

di Ilaria Mauri

“Voi giovani siete i paladini dell’umanità. I custodi del creato. Le sentinelle del nuovo mondo. Dovete tornare a credere nei grandi ideali dell’essere umano come la spiritualità, la bella politica, la giustizia…Abbiate il coraggio di tornare a sognare, perché una vita senza sogno non ha tanta logica di essere vissuta. Curate le belle cose del mondo, sentitevene responsabili. Siate rigorosi e dolci, esigenti maestri e amabili padri. Affrontate la tecnologia con umanità, perchè potrebbe rubarci quell’animo che il Creato ci ha dato. Affrontate questa intelligenza artificiale immaginando che possa portarci qualcosa di veramente speciale ma senza dimenticare il grande valore dei libri e della scrittura. Non posso immaginare che vi sia un robot che, alzando gli occhi al cielo e guardando le stelle, si commuova e gli escano lacrime dagli occhi. Perché le lacrime sono la benzina dell’anima. Quando siete tristi o avviliti, uscite fuori, guardate il cielo e le stelle e vedrete che tutto si riequilibrerà. Tornate ad innamorarvi, affascinati dalla vita. Piangete per amore, struggetevi per quell’amore che, come diceva Dante, ‘move ‘l sol e l’altre stelle’. Tornate a curare quel mal dell’anima che oggi si tende ad anestetizzare. È vita, e va vissuta”.

Esattamente una settimana fa a quest’ora, con la voce rotta dall’emozione, Brunello Cucinelli pronunciava queste parole dagli spalti dell’Anfiteatro della sua Solomeo, davanti ad una platea commossa che lo ascoltava in religioso silenzio. Oltre cinquecento ospiti – tra amici, giornalisti, vip e personaggi noti – giunti nel piccolo borgo umbro per festeggiare con lui il suo 70esimo compleanno. Un evento unico e straordinario, una festa intima ma in grande stile, che l’imprenditore “re del cachemire” ha definito “il compleanno della gratitudine”.

L’appuntamento era al tramonto di una calda domenica di settembre, nell’antico paesino umbro, a una ventina di minuti da Perugia, che lui ha restaurato e conservato, trasformandolo nel fulcro della sua azienda. Per tutti il dress code era di vestirsi nei toni del bianco, del beige e dei grigi chiari, i colori che hanno reso iconico lo stile Cucinelli nel mondo. Il colpo d’occhio sulla piazzetta del borgo era mozzafiato, con tutti gli invitati in nuance come in un film d’altri tempi. C’erano Patrick Dempsey (“una notte che non dimenticherò mai”, ha detto), Jonathan Bailey, Martha Stewart, Claudio Santamaria, Alessandra Mastronardi, Ashley Park, Valentina Bellé, Ilaria Genatiempo e la super influencer Olivia Palermo, solo per citarne alcuni. Il tempo di un drink rinfrescante e poi tutti a prendere posto nell’Anfiteatro, dove è avvenuta la magia.

60 modelli hanno sfilato per la prima volta con i pezzi più emblematici della storia del brand emblema dell’eccellenza del Made in Italy. Tutti preziosi capolavori sartoriali fatti a mano dalle sapienti sarte che ogni giorno lavorano proprio tra le solide mura degli edifici circostanti. Ad indossarli erano top model del calibro di Bianca Balti, Eva Herzigova, David Gandy, Isabel Goulart, Mark Vanderloo con il figlio Mark jr., James Turlington e Lucky Bleu Smith. Incedevano lentamente, sinuosamente, con quell’eleganza gentile e mai ostentata che è propria della filosofia cucinelliana. E poi ecco lui che ha fatto il suo ingresso lui, Brunello. Vederlo così emozionato è stato un colpo al cuore per i presenti, abituati al suo solido carisma. Seduta in prima fila c’era la moglie Federica, al suo fianco nella vita e nella sua avventura nel mondo della moda; le figlie Carolina e Camilla, i generi e i nipoti. Poi gli amici d’infanzia, i collaboratori più stretti e i giornalisti. “Sono grato e onorato per la vostra presenza qui stasera – ha esordito Cucinelli all’ombra dell’imponente busto dell’imperatore Adriano –. Le mie radici sono qui insieme all’insegnamento degli antichi, condottieri, poeti e santi che hanno nutrito la mia anima coi loro ragionamenti”.

“Penso – ha proseguito – che ora che la mia azienda è diventata internazionale sia nostro dovere pensare ancora di più al lavoro, che va migliorato dal punto di vista etico ed economico, dando dignità a chi lavora e rendendo le fabbriche più belle e vivibili. E poi giusta crescita e giusto profitto, ma guardare sempre ai diritti dell’essere umano“. “Sono nato e cresciuto qui, in campagna”, ha proseguito l’imprenditore parlando a braccio e riavvolgendo il nastro dei ricordi: “Non avevamo la luce, la vita era scandita dal sole e si mirava all’orizzonte per immaginare come sarebbe stato il tempo. Raccoglievamo il grano e ogni anno mio nonno si faceva il segno della croce e donava la prima balla di fieno alla comunità: è stato la mia ispirazione per equilibrarmi tra profitto e dono. Il Natale era quello della Fede, così ho imparato ad affidarmi alla Provvidenza”, ha spiegato. E poi ancora, memorie d’infanzia, aneddoti familiari, ricordi di vita vissuta (“il bar di città e stato per me l’università della vita”), tutto narrato con la sua inconfondibile pacatezza e con quell’amore per la sapienza antica che lo porta a citare a memoria Socrate, Adriano e Senofonte.

Poi è venuto il momento degli auguri e degli abbracci, delle foto ricordo e dei selfie. A seguire, Claudio Santamaria ha declamato da un balcone il quarto canto dell’Inferno di Dante, e Ilaria Genatiempo un passaggio del Cantico de’ Cantici. Infine, la cena a lume di candela nella piazzetta del borgo con in sottofondo le colonne sonore i Morricone e gli immancabili paccheri dello chef tristellato Vittorio, emblematica trasposizione culinaria dello stile Cucinelli. Prima dello scoccar della mezzanotte, ecco arrivare la gigantesca torta con le 70 candeline. “Compio 70 anni ma ho ancora un sogno: spero che fra tre millenni la mia azienda sia ancora qui, che mi sopravviva e prosperi per i posteri e per le generazioni a venire”, ha detto on gli occhi lucidi per l’emozione, prima di accingersi a soffiare con impegno sulle candeline.

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