Il riferimento allo stress è di fatto una costante, visto che un sondaggio globale di Cigna International ha rilevato che i lavoratori della Generazione Z sono i dipendenti più esausti, con il 91% degli intervistati che afferma di sentirsi stressato, ben al di sopra dell’84% osservato per tutti i dipendenti. “I cambiamenti sociali hanno sempre più portato lo stress nella vita delle persone già da decenni e i più giovani l’hanno visto in famiglia, nei genitori, hanno capito i danni che fa nel tempo. Cercano quindi di tutelarsi, anche perché gli scenari sono ulteriormente peggiorati: pensiamo al clima di emergenza che sta diventando un dato permanente e non più eccezionale”, commenta il professor David Lazzari, Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. “Sono ragazzi cresciuti un momento storico particolare. Hanno vissuto le crisi economiche dei loro genitori di cui molti hanno perso il lavoro; diversi sono i figli di coppie separate. E giustamente, stanno crescendo con ambizioni legate più allo stare bene con se stessi e con gli altri”, conferma la professoressa Donata Francescato, psicologa di comunità e saggista.

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“I ragazzi della Gen Z vogliono lavori senza stress, senza grandi responsabilità e che lascino loro molto tempo libero”: la ricerca di Bloomberg

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