Da quando sono partite le polemiche sul posizionamento della nave-rigassificatore Golar Tundra a Piombino, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha iniziato a insistere per averlo di fronte alla costa ligure. Malgrado la sua regione ospiti già uno di questi impianti classificati come “a rischio di incidente rilevante”, Toti sembra intenzionato a tirare dritto liquidando ogni osservazione critica alla stregua di “terrapiattismo”.
Dopo aver dovuto scartare l’ipotesi Genova, dove avrebbe avuto l’entusiastico appoggio del sindaco Marco Bucci, a luglio Toti, ha ufficializzato che il rigassificatore sarebbe arrivato a Vado Ligure. Secondo il cronoprogramma, l’enorme Golar Tundra arriverà nel 2026 e rimarrà operativa per circa 17 anni, a quattro chilometri dalla costa di Vado e poco più di due dalle spiagge di Savona. La scelta di ufficializzare la decisione con una conferenza stampa, senza preavvisare i sindaci del territorio né presentare i dettagli del progetto, ha generato il panico nelle associazioni di categoria, tra i cittadini e nella politica locale del savonese. Indipendentemente dai diversi orientamenti politici, tutti i gruppi consiliari dei comuni interessati sono uniti nel contestare il metodo, mentre sul merito c’è chi si concentra più sull’impatto ambientale e chi su quello sui settori economici (turistici e industriali) della zona.