“Tutto era buonissimo… tranne il conto […] E poi dicono che Taormina è cara…“. Questa volta a condividere lo scontrino dello scandalo è Cateno De Luca, primo cittadino della località sicula. “Eravamo in quattro… di cui uno per risparmiare ha preso spaghetti al pomodoro ma non credeva che costassero 30 euro!” scrive il sindaco sui social per denunciare i costi di un ristorante di Venezia. Raggiunto dai microfoni de Il Gazzettino, De Luca spiega: “Abbiamo deciso di provare un ristorante bellino in centro a Venezia, un locale di caratura medio-alta. E questa è stata una nostra scelta. Ma quando sono arrivati due piatti di ‘risi e bisi’ da 48 euro l’uno così piccoli da sembrare un assaggino siamo rimasti basiti. Per non parlare della porzione di pasta al pomodoro da 30 euro. Un mio amico corpulento alla fine aveva talmente fame che è andato a mangiare al McDonald’s”. Al di là dei prezzi, il primo cittadino di Taormina mette l’accento su un altro problema: “Non ne faccio solo una questione di prezzo, anche Taormina è una città cara. Ma è il rapporto quantità-costo che ci ha lasciato senza parole. Io posso anche scegliere di pagare un conto salato ma devo essere soddisfatto, mi devo sentire sfamato. Le porzioni di riso arrivavano a malapena a 50 grammi. Il rombo da 50 euro a 100 grammi, neanche un’aragosta costa così”. E ancora: “[…] In termini di quantità di cibo offerto rispetto a Taormina siamo lontani anni luce […] Il mio ragionamento sarà poco elegante, ma io se vado a mangiare fuori mi aspetto di ricevere una bella porzione, si paga per la soddisfazione”.
Visualizza questo post su Instagram