Caro Mimmo,
Ho avuto il privilegio di esserti amico per molti anni.
Grazie a te ho sperimentato l’ozio creativo durante i numerosi seminari a casa tua in compagnia della collega Tiziana Ciprini, che prima di ogni altro ha avuto nel lontano 2013 l’intuizione di coinvolgerti nel MoVimento 5 Stelle.
Ho imparato moltissimo sul tema del lavoro e sul metodo sociologico collaborando alla realizzazione della prima ricerca predittiva e interdisciplinare sul futuro del lavoro in Italia (Lavoro 2025).
Sono stato più volte da te e Susi a Ravello passando delle giornate indimenticabili grazie alla vostra impagabile e generosa ospitalità. Non finirò mai di esservene grato.
Con la morte nel cuore mi viene comunque da sorridere se penso che siamo persino riusciti a scampare all’attentato terroristico del 22 marzo 2016 a Bruxelles, dove ci trovammo per una conferenza al Parlamento europeo. Anche in quella drammatica occasione ti distinguesti in creatività, nel caos generale fosti l’unico a districarti e rientrare in Italia a tempo record. Ma questa è un’altra storia…
Il tuo esser stato intellettuale libero ti ha esposto a numerose critiche, talvolta anche interne. Più di una testata giornalistica volle farti passare come un mercenario della ricerca sociale sostenendo che ti fossi fatto pagare fior di quattrini le ricerche commissionate dal MoVimento. Nulla di più falso, anzi, la verità è che il tuo lavoro fu praticamente gratuito e lo sapevo bene perché avevo letto gli accordi ma tu decidesti di non replicare a queste volgarità.
Anche con la Scuola di Formazione del M5S nonostante il grande impegno hai sempre svolto il tuo prezioso lavoro a titolo gratuito e in questo caso lo posso certificare anche da Tesoriere dell’Associazione M5S.
Al denaro non hai mai dato importanza, avevi questioni più elevate di cui occuparti, lo hai sempre dimostrato.
Nonostante la caratura intellettuale ineguagliabile nel tuo campo, sapevi essere di grandissima umiltà. Al punto tale da ritenere utile il confronto anche con un operaio della politica come me, dandomi la possibilità di comparire nei ringraziamenti in uno dei tuoi bellissimi libri.
Durante gli attacchi ai provvedimenti quali il decreto dignità e il reddito di cittadinanza sei stato sempre in prima fila e efficace come pochi. Non per amor di partito, ma per amor delle idee, quelle giuste.
Sei stato anche un confidente, sempre pronto a darmi consigli anche sulle questioni più banali della vita quotidiana.
Si può dire tutto, ma non che la tua esistenza sia stata vana. Alle vite che hanno avuto la fortuna di incrociare la tua esistenza hai lasciato una traccia indelebile. Lo posso testimoniare. Sei stato e sarai il riferimento intellettuale e umano più importante della mia vita.
Grazie di tutto Mimmo.