Morte e distruzione in Libia per le inondazioni causate dalla tempesta Daniel che si è abbattuta sulla zona orientale del Paese. Di duemila vittime e migliaia di dispersi per le inondazioni a Derna, città della Libia nord-orientale, ha parlato il primo ministro del governo della Cirenaica (sostenuto dal parlamento libico di Bengasi), secondo quanto riferiscono alcuni media libici. Un vera e propria catastrofe umanitaria, ennesima conseguenza della crisi climatica, che colpisce questa volta lo stato dell’Africa settentrionale. Ossama Hamad, in un’intervista telefonica con la televisione al-Masar, ha aggiunto che le inondazioni a Derna hanno spazzato via interi quartieri. The Libya Observer su X riferisce anche di “due dighe crollate contemporaneamente a Derna”. Il crollo ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua che hanno causato devastanti inondazioni nella città”.
“Le vittime trascinate nel Mediterraneo” – Il ministro dell’Interno del governo della Libia orientale, Essam Abu Zeriba, ha dichiarato che ci si aspetta che siano oltre 5mila le persone disperse a Derna e ha aggiunto che molte delle vittime sono state spazzate via verso il Mediterraneo. In un’intervista telefonica al canale satellitare saudita Al-Arabiya, ha esortato le agenzie locali e internazionali ad accorrere in aiuto della città. Il bilancio ufficiale, quello fornito dalle autorità sanitarie, è al momento di 38 morti, ma questo conteggio non include le vittime della città di Derna, che è quella più colpita e che è diventata inaccessibile. Video pubblicati online da residenti di Derna mostrano devastazione, con interi isolati residenziali cancellati lungo il Wadi Derna, un fiume che scende dalle montagne attraverso il centro della città. Edifici di appartamenti a più piani, un tempo ben distanti dal fiume, sono parzialmente crollati nel fango. Almeno 23 persone sono state dichiarate morte nella città orientale di Bayda, secondo il principale centro medico della città. Altre 7 persone sono morte nella città costiera di Susa, nel nord-est della Libia, secondo l’Autorità per le ambulanze e le emergenze; e altre 7 persone risultano decedute nelle città di Shahatt e Omar al-Mokhtar.
La richiesta di aiuto all’Italia – Per affrontare l’emergenza la Libia chiede aiuto con urgenza agli altri Stati e anche all’Italia. Hisham Abu Shkewat, ministro del trasporto Aereo e membro della commissione di crisi nel governo di Bengasi, parla di “un uragano senza precedenti” che ha provocato danni in diverse città, come Al-Bayda e Al-Marj, “ma ciò che è accaduto nella città di Derna rappresenta una catastrofe umanitaria sotto tutti gli aspetti, poiché ha causato il crollo di dighe e di edifici”. Il ministro auspica “da tutti i Paesi amici, in particolare dall’Italia, un aiuto urgente nelle operazioni di ricerca e soccorso e tutto ciò che possa alleviare le sofferenze degli abitanti della città di Derna”. All’appello ha subito risposto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico”, ha scritto su X il vicepremier sottolineando che “al momento non ci risultano italiani coinvolti”. Anche la Francia “sta mobilitando risorse per fornire aiuti di emergenza”, ha fatto sapere il presidente francese Emmanuel Macron.
La tempesta e le previsioni – Secondo il The Libya sono diverse le richieste di soccorso di varie città della Libia orientale, dove massicce inondazioni hanno sommerso le case e dove il vento continua a devastare le strutture. La tempesta, che negli scorsi giorni ha scaricato intense precipitazioni in mare, domenica ha raggiunto la terra in Cirenaica, allagando un’area vastissima che va da Bengasi a El Bayda, con venti che hanno raggiunto velocità tra i 120 e i 180 chilometri orari, secondo il Centro meteorologico arabo regionale. Le precipitazioni sono state stimate, tra i 50 e i 250 mm di pioggia, con fulmini e tuoni. Secondo il Centro nazionale di meteorologia libico l’intensità del vento dovrebbe attenuarsi, ma invita comunque alla prudenza. La tempesta dovrebbe spostarsi verso est, intorno alle zone di Jaghbub, e raggiungere le regioni al confine con l’Egitto. Le Nazioni Unite in Libia seguono da vicino l’emergenza causata dalle gravi condizioni meteorologiche nella regione orientale del Paese. “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso la vita e il nostro pensiero a tutte le persone colpite”, si legge in una nota dell’Unsmil.