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Ultimo aggiornamento: 20:17 del 12 Settembre 2023

Caivano, Davigo a La7: “Stop a cellulari per minori violenti? Inefficace. In Italia le leggi si fanno ma sono quasi sempre inapplicabili”

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Il Dl Caivano e il divieto dell’uso dei cellulari ai soggetti colpevoli con età superiore ai 14 anni? È un provvedimento sostanzialmente inefficace, perché i ragazzi andranno comunque in giro coi cellulari rubati. Eppure, se c’è qualcosa che è facile fare è proprio scovare i cellulari rubati, ma purtroppo non viene fatto”. Così a L’aria che tira (La7) il magistrato Pier Camillo Davigo commenta una delle novità introdotte nel decreto legge Caivano, finalizzato a reprimere tra le altre cose, anche le baby gang.

Davigo prende spunto dallo stop ai cellulari per evidenziare la natura propagandistica di alcune norme: “Quante sono le leggi che vengono fatte in Italia ma poi sono totalmente inapplicabili? Pressocché tutte. Ricordo che questo è un paese in cui chi non paga i debiti continua tranquillamente a non pagarli irridendo il suo creditore, perché quel debitore, quando dopo 7-8 anni avrà una sentenza esecutiva, avrà occultato i suoi beni. E non solo: in Italia c’è un numero eccessivo di processi penali rispetto agli altri paesi europei per lo più per stupidaggini”.

Davigo si sofferma poi sulle depenalizzazioni, raccontando qualche aneddoto: “Non sono una cura perché neanche le sanzioni amministrative vengono pagate: lo Stato incassa il 4% delle sanzioni amministrative. Tra l’altro, a volte anche le depenalizzazioni sono provvedimenti-spot. Qualche anno fa, fu depenalizzata ad esempio la sfida a duello: ora, io ho fatto il magistrato per 42 anni e non ho mai visto un processo per sfida a duello. Quindi, anche se non avessero depenalizzato la sfida a duello, sarebbe stata la stessa cosa”.

E aggiunge: “In compenso, hanno depenalizzato l’assegno a vuoto, perché, per carità, c’erano 150mila processi ogni anno solo a Milano. Però pian piano i processi per assegni a vuoto sono diventati processi per truffa, ma se davvero ci fosse stata la volontà di interrompere questo fenomeno, sarebbe bastato obbligare le banche a coprire gli assegni fino a una certa cifra, come avviene per le carte di credito. Se io in un negozio pago con la carta di credito ma non saldo il conto, non ci rimette il negoziante che mi ha vennduto la merce, bensì la società che mi ha dato la carta di credito. Perché per le banche non vale la stessa cosa per gli assegni a vuoto?”.

Davigo conclude paragonando le leggi-spot alle grida, i provvedimenti legislativi emessi nel ‘600 dai governatori di Milano durante la dominazione spagnola e stigmatizzati da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi: “Perché vengono fatte leggi che poi sono inapplicabili? Per lo stesso motivo per cui si facevano nel ‘600 le gride manzoniane. Ma nessuno si è mai dato pena perché quei provvedimenti venissero eseguiti”.

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