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Giacomo Urtis denunciato all’Ordine dei Medici da alcuni colleghi: “Indecorose certe foto con il deretano in bella vista sui social”

In particolare, i colleghi hanno portato all'attenzione dell'Ordine alcuni scatti da lui pubblicati sui social, giudicati lesivi della dignità dell'immagine della categoria medica

di F. Q.

“Non siamo omofobi. Ognuno è libero di vestirsi come vuole e di professare le proprie preferenze sessuali, ma certe foto con il deretano in bella vista un medico dovrebbe evitarle perché vanno contro il codice deontologico”. Con questa motivazione l’associazione dei medici napoletani “Nessuno tocchi Ippocrate” ha segnalato all’Ordine dei medici il chirurgo plastico dei vip Giacomo Urtis. In particolare, i colleghi hanno portato all’attenzione dell’Ordine alcuni scatti da lui pubblicati sui social, giudicati lesivi della dignità dell’immagine della categoria medica. Negli ultimi mesi, in particolare, Urtis ha sottoposto il suo corpo ad una vera e propria trasformazione radicale che lo ha portato ad assumere sembianze femminili e sui social ne fa sfoggio con scatti in pose ammiccanti. Non solo: sono circolate anche voci su un suo presunto filrt con Fabrizio Corona.

“Come associazione composta da personale medico-infermieristico che difende le categorie ci preme ammonire il collega Giacomo Urtis circa la pessima immagine che sta dando alla categoria medica, categoria che per secoli è stata emblema di professionalità, austerità e compostezza”, scrivono ora i medici dell’associazione. “È brutto che atteggiamenti del singolo buttino ‘alle ortiche’ millenni di storia della scienza”. E ancora: “Fino ad oggi Giacomo Urtis (tra l’altro personaggio pubblico) è stato liberissimo di postare quello che voleva, vivere come voleva e vestirsi come voleva. Il problema è stata la foto di pubblico dominio dove si vede il collega steso sul letto a pancia sotto con il deretano in bella vista. Quella lede altamente il decoro della professione medica”. Da qui l’appello, rivolto anche al collega al quale veniva ricordato che “il Codice deontologico regola anche i comportamenti assunti al di fuori dell’esercizio professionale quando ritenuti rilevanti e incidenti sul decoro della professione“.

“Per molti – conclude l’associazione – è stato facile additarci come ‘omofobi’ e ‘transofobi’ ma vi assicuriamo che lo avremmo fatto con chiunque (e la nostra pagina, con centinaia di denunce, ne è testimone). Abbiamo segnalato il ‘caso Urtis’ tramite Pec alla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini medici”. Il presidente nazionale dell’Ordine, Filippo Anelli, ha confermato la segnalazione e l’approfondimento del caso su cui dovrà pronunciarsi l’Ordine dei medici di Cagliari valutando se prendere eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti di Urtis.

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