Cultura

Il giudice reintegra Lissner: ora è caos al teatro San Carlo. La sentenza: “Per nominare Fuortes il governo ha fatto un decreto contra personam”

di Davide Turrini

Una poltrona per due. Non stiamo parlando della coppia Eddie Murphy e Dan Aykroyd del celebre film di John Landis, ma del maestro Stéphane Lissner e dell’ex amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. Già, perché il Tribunale di Napoli ha ordinato l’immediato reintegro del manager teatrale francese nell’incarico di sovrintendente (e, di conseguenza, anche di direttore artistico) del Teatro San Carlo di Napoli. Ruolo ricoperto formalmente proprio da Fuortes che era subentrato a Lissner il primo agosto scorso. E non ci sarebbe nulla di rilevante se la cosa fosse una convenzionale querelle di reintegro lavorativo.

Invece le cronache riportano dell’incarico alla sovraintendenza del teatro lirico napoletano come obbligatorio e dorato strapuntino proprio per quel Fuortes che dalla Rai, parafrasando per traverso un altro titolo di film, non se ne voleva andare. Ci aveva pensato il governo Meloni con il decreto sugli enti pubblici del 10 maggio 2023 a inventare la clausola del pensionamento anticipato per i direttori stranieri delle fondazioni lirico sinfoniche di età superiore ai 70 anni. Grazie a quel decreto Lissner era automaticamente decaduto e per Fuortes si era materializzato subito un buen ritiro napoletano. Un incarico che per l’ex manager, già sovraintendente all’Opera di Roma e commissario del Petruzzelli di Bari e dell’Arena di Verona, si sarebbe concluso nel 2025. Incarico che, inoltre, faceva diventare magicamente vuota la casella di ad Rai occupata poi da Roberto Sergio.

Solo che Lissner, un signore che prima di essere subentrato nel 2019 alla sovraintendenza del San Carlo aveva ricoperto lo stesso incarico alla Scala di Milano e all’Opera di Parigi, non è di certo stato a guardare. Con un decreto ad hoc mi cacciate? E io vi porto in tribunale. Causa vinta con il giudice che addirittura parla di “decreto contra personam”. “Il decreto Legge 10 maggio 2023, n. 51 che era stato utilizzato per anticipare la risoluzione del rapporto di lavoro tra Lissner e il San Carlo, secondo il giudice del Lavoro, Clara Ruggiero, deve “interpretarsi nell’unico senso che lo rende compatibile con i principi costituzionali e la previgente disciplina nell’ambito del quale suddetto decreto si colloca. Ciò vale ovviamente anche per quella disposizione ‘contra personam’, che avrebbe trovato applicazione solo per il Maestro Lissner, che prevedeva la cessazione immediata per i sovrintendenti con più di settant’anni, indipendentemente dalla data di scadenza dei contratti in corso. Il tutto, come noto, per liberare il posto di sovrintendente del teatro per il dottor Fuortes e ottenere le sue dimissioni da amministratore delegato della Rai”. A stretto giro lo stesso Lissner ha manifestato con orgoglio la sua rivincita: “Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un limbo che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di ‘civiltà giuridica che devono guidare ogni ordinamento democratico. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro”. Insomma da poche ore Napoli si ritrova con la poltrona del San Carlo occupata sia da Fuortes che da Lissner. Chi si farà più in là?

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