“Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro. A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio alla ministra del Lavoro Elvira Calderone in occasione dell’avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. “Le morti sul lavoro – aggiunge il capo dello Stato – feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. Lavorare non è morire“. Il 31 agosto scorso il presidente si era recato alla stazione di Brandizzo, in provincia di Torino, luogo dell’incidente in cui sono morti 5 operai. In quell’occasione Mattarella aveva sottolineato come morire sul lavoro “sia un oltraggio ai valori della convivenza”.
Ieri l’ultimo incidente di una serie che si allunga e prosegue con il ritmo tristemente in media dello scorso anno, quando i morti sul lavoro furono più di mille. Da gennaio a luglio 2023, secondo i dati pubblicati dall’Inail, le vittime sul luogo del lavoro accertate sono state 559. Secondo altri dati aggiornati del sindacato di base Usb in questi giorni è stata superata soglia 800, compresi anche gli incidenti cosiddetti in itinere, cioè mentre la vittima andava o tornava dal posto di lavoro. Ieri a perdere la vita, in provincia di Ragusa, è stata un’operaia stagionale dell’antincendio, una forestale che stava viaggiando su un’autobotte con altri 5 colleghi che tornava dopo un intervento: il mezzo si è ribaltato e la donna, Marinella Sigona, di 55 anni. Gli altri operatori sono rimasti feriti. Avevano tutti un contratto stagionale. Lo scorso 14 agosto, dopo tre settimane di ricovero, in Sicilia era morto un altro forestale, Matteo Brandi, 67 anni, operaio stagionale anche lui, prosimo alla pensione, rimasto ferito il 24 luglio durante le operazioni di spegnimento di un rogo a Monreale, nel Palermitano.
Mattarella fa appello quindi agli aspiranti ispettori del lavoro “per contrastare una deriva che causa troppe vittime”. “Anche da voi e dalla vostra attività – si legge nel suo messaggio – dipende la vita di madri, padri, figli, lavoratrici e lavoratori che, finito il proprio turno, hanno il diritto di poter tornare alle loro famiglie. Mentre rivolgo ai nuovi ispettori tecnici il mio incoraggiamento, ringrazio gli ispettori già in servizio – che ogni giorno si spendono per intercettare le irregolarità in materia di sicurezza e garantire l’applicazione delle regole – e formulo a tutti i migliori auguri di buon lavoro”.
Domenica a intervenire sul tema era stato di nuovo il segretario della Cgil Maurizio Landini: “E’ il momento non solo del cordoglio o della solidarietà ma di fare i conti con la necessità di produrre un vero cambiamento”, “è un sistema che va cambiato e che non funziona. La logica dell’efficienza sulla pelle di chi lavora non è accettabile“.