Uno sfogo che è anche una richiesta di aiuto e forse una denuncia. In una lunga nota per la stampa, Francesco Enrico Saluzzo, procuratore generale di Torino, spiega che la procura di Ivrea “è in palese situazione di illegalità”. Si tratta dell’ufficio giudiziario che sta indagando su uno degli incidenti sul lavoro più grave degli ultimi anni: l’investimento sui binari di Brandizzo di cinque operai. Lo stesso ufficio da cui da anni, almeno dal 2015, ciclicamente partono appelli ad avere una pianta organica adeguata.
Secondo l’alto magistrato la procura di Ivrea “fu ‘ingrandita a dismisura senza la benché minima dotazione di risorse, proporzionate alle nuove competenze, territorio, popolazione, qualità ‘criminale’ del territorio (…) Anni di disinteresse, da parte chi avrebbe – e aveva – la competenza e gli strumenti per rimediare. hanno portato quell’ufficio a una vera situazione di collasso“. Nel 2012 con la soppressione dei piccoli tribunali (governo Monti) furono tagliati 37 tribunali e 200 sezioni distaccate provocando la relativa valanga su tutti gli altri uffici. “L’ultima gravissima vicenda – quella di Brandizzo (con il suo corollario di centinaia di denunce per inosservanza delle previsioni antinfortunistiche) – potrebbe segnare il ‘tracollo’ definitivo di quell’ufficio giudiziario. Eh sì – prosegue Saluzzo – perché gli appelli, miei, del Presidente della Corte di Appello di Torino, dei Procuratori della Repubblica di Ivrea (che si sono succeduti) sono stati ascoltati con lusingante benevolenza da tutti gli attori del potere centrale; e sono regolarmente caduti nel nulla”.
Problema cronico nel corso degli anni – A guardare il sito degli uffici giudiziari colpisce che uno dei comunicati – datato 11 luglio 2023 – comunica l’apertura degli uffici in determinati orari “per carenza di personale”. Nel sito si legge che oltre alla procuratrice capo, Gabriella Viglione, sono 8 i pm e i 4 vice procuratori ordinari. C’è poi ovviamente il personale amministrativo, i cancellieri e gli operatori. La competenza territoriale comprende moltissimi comune e una popolazione di circa 500mila persone. Un problema cronico visto che già negli anni passati da questi uffici giudiziari erano stati lanciati appelli disperati come nel 2015 quando l’allora procuratore capo all’apertura dell’anno giudiziario disse: “Nessuno sta peggio di noi. Non è sostenibile per quella che ormai è considerato il secondo Tribunale del Piemonte”.
I volontari a febbraio e l’appello a maggio – Una situazione così difficile che a febbraio la Procura di Ivrea si è affidata ai volontari per alleviare, almeno in minima parte, la cronica carenza di personale. Una collaborazione con il Comune che prevedeva volontari appartenenti all’Associazione nazionale carabinieri e all’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia impiegati per lo svolgimento di servizi aggiuntivi di supporto all’ufficio Urp e dibattimento, segreterie, servizi amministrativi e di archivio. A maggio proprio la procuratrice aveva detto: “Quella del personale carente è una problematica che si trascina da nove anni: oggi siamo al limite della sostenibilità. Per chi ci lavora e per i cittadini di questo territorio perché’ non siamo in grado di rendere un servizio accettabile. Le statistiche del Csm dicono che Ivrea, su 139 procure, è la maglia nera – ha proseguito Viglione – abbiamo un carico di lavoro di pari a quello della procura di Napoli che è la più grande d’Italia con 115 magistrati e relativo personale amministrativo. Qui, invece, mancano i dirigenti, non c’è mai stato nemmeno il direttore amministrativo e lavoriamo con una pianta organica di 32 persone, di cui 18 effettivamente in servizio”. Secondo la procuratrice gli uffici giudiziari vanno avanti “grazie alla carità” e all’enorme sforzo di chi è in servizio. “La carenza di personale che coinvolge tutti gli uffici giudiziari qui si aggrava perché si somma ad una carenza strutturale: a Ivrea non c’è stato l’adeguamento previsto al triplicarsi del territorio di competenza” maggio 2023
La polizia giudiziaria – Saluzzo però oggi sottolinea anche la carenza di investigatori: “Il dato relativo a quell’ufficio – sottolinea ancora il procuratore generale di Torino – è così clamoroso che, con riguardo a quella particolare struttura di polizia giudiziaria che è ‘interna’ alla Procura. il numero degli addetti è di molto inferiore a quello previsto obbligatoriamente per legge. Il che mi ha portato a dire, nei miei numerosi interventi, nelle mie ripetute richieste e segnalazioni, che, quanto alla Polizia giudiziaria, la Procura di Ivrea è in palese situazione di illegalità (…). Chi può intervenga. O sopprimendo la sede di Ivrea – aggiunge Saluzzo – (e pensare che vogliono riaprire microtribunali che non hanno neppure l’autosufficienza, come l’esperienza dimostra), o ridisegnandone il territorio o dandole dotazioni adeguate ai numeri e alle esigenze”.
Il processo prescritto – Poco più di un anno fa ebbe una eco importante la notizia della prescrizione di un processo per maltrattamenti: “Qui la situazione è drammatica. C’è da stupirsi non quando i fascicoli vanno in prescrizione, ma quando non ci vanno” disse la procuratrice. “In questo momento – spiegava Viglione 13 mesi fa – in procura ci sono 17mila fascicoli pendenti, non considerando quelli a carico di ignoti. I pubblici ministeri, secondo la pianta organica, dovrebbero essere nove, ma ce ne sono cinque, quattro dei quali arrivati nel 2021. Ognuno di loro, quindi, deve trattare una media di più di tremila casi a fronte delle poche centinaia che spettano ai colleghi di altre sedi. Di viceprocuratori onorari ce ne sono solo quattro. Anche il personale amministrativo e di polizia giudiziaria è in quantità largamente insufficiente. La conseguenza è che molti fascicoli non possono essere movimentati”. Con la riforma del 2012 a Ivrea era stata assegnata una competenza territoriale su una porzione consistente della provincia di Torino (si arriva fino a Venaria Reale e a San Mauro, alle porte del capoluogo) ed era diventata la seconda più grande del Piemonte per estensione.