Ucraina, Cirielli: “Per Crosetto servono ‘varchi per la pace’? La diplomazia è sempre stata la strada”. E sugli attacchi al Papa: “Continui a trattare”
Se da una parte le parole pronunciate dal ministro della Difesa Guido Crosetto alla Festa del Fatto Quotidiano sullo ‘stallo’ del conflitto in Ucraina e sulla necessità di cercare ‘varchi per la pace‘ non hanno trovato posto sui giornali, dall’altra, all’assemblea di Fratelli d’Italia, è il viceministro degli Esteri e vice di Antonio Tajani, Edmondo Cirielli, a tagliare corto: “Le armi a Kiev non sono più l’unica opzione? Abbiamo sempre ritenuto che la strada della diplomazia sia quella da perseguire. Ma dipende dalla Russia. L’Ucraina non ha alcuna alternativa rispetto alla sua difesa, noi continueremo ad aiutarla. Certo serve chiedere aiuto anche ai paesi non allineati per stringere la Russia e farle capire che non è con la forza che il diritto internazionale può trovare il suo sfogo”.
Anche lo stesso Tajani, ministro degli Esteri, aveva confermato la situazione di ‘stallo’, nel corso di un incontro a Berlino con il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, inviato da Papa Francesco. Ma dentro Fdi la strategia delle armi a Kiev resta al momento prioritaria: “Le armi sono la soluzione in attesa di fare qualcosa di diverso, perché per far la pace bisogna essere in due, ma al momento non mi sembra che Mosca sia intenzionata a fare questo”, spiega Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.
E non mancano gli imbarazzi dentro Fdi rispetto alle parole pronunciate da Podoljak, il braccio destro del presidente ucraino Zelensky, che ha bollato il Pontefice come ‘filorusso‘, quindi non adatto a mediare: “Se le sue sono parole da condannare? Comprendo il dispiacere umano dei governanti ucraini a vedere i loro figli morire, capisco la loro ‘rigidità’. Ma è giusto continuare a trattare e fa bene il Papa“, taglia corto Cirielli.
Mentre l’ex viceministro degli Esteri nel governo Monti, Giulio Terzi di Sant’Agata, ora senatore di Fdi, replica, non senza contraddirsi: “L’azione di Zuppi è molto importante. Quindi le accuse di Kiev al Papa come ‘filorusso’ sono sbagliate? No, non sbaglia l’Ucraina, che è un Paese libero e ha i suoi motivi di fare le sue affermazioni. Io non devo commentare nessuno. Ma ho il massimo rispetto per la Santa Sede e il Papa e l’opera che sta svolgendo”.