La data di inizio della scuola incombe come un peso sui genitori che, in molti casi, sperimentano, insieme ai figli, ansia, stress o maggiore predisposizione all’intolleranza e alla rabbia. I genitori possono affrontare una fatica non indifferente nel tornare a gestire tutti gli aspetti legati al ripristino della routine scolastica in aggiunta ai propri orari di lavoro, che magari per tutta l’estate hanno continuato a essere pressanti. Ma come ricostruire la routine in famiglia senza tutti questi elementi che generano stress e frustrazioni?

Per esempio, che fare con i figli che non hanno finito tutti i compiti delle vacanze in tempo? Come gestire questo tipo di ansia?
“I compiti sono una responsabilità del giovane: dover rispettare una scadenza, e sperimentare l’ansia del possibile fallimento, può rappresentare un’occasione di crescita e di preparazione alle responsabilità della vita adulta”, ci risponde il dottor Federico Russo, psicoterapeuta e Direttore Clinico di Serenis, una piattaforma digitale per il benessere mentale che offre percorsi di psicoterapia e supporto psicologico online. “È bene che i genitori forniscano comprensione e supporto, piuttosto che assumere un atteggiamento paternalistico e punitivo. Da un punto di vista pratico, è possibile suggerire un’organizzazione efficace, che permetta di portare a termine i compiti: per esempio fissarsi degli obiettivi realistici, suddividere il carico, premiarsi per ogni compito svolto, ecc.”.

Uno dei consigli è di andare a letto presto e programmare la sveglia in maniera graduale. Spesso questa pratica si scontra con il desiderio del figlio di restare connesso al suo smartphone. Come destreggiarsi?
“Rinunciare allo smartphone per poter andare a letto presto può rappresentare una frustrazione: la tolleranza alle frustrazioni è però la condizione fondamentale per raggiungere obiettivi a lungo termine. Non serve indorare la pillola: sopportare quote di frustrazione può alla lunga rendere più ‘resistenti’ e permettere di raggiungere obiettivi anche ambiziosi. Focalizzarsi sul motivo per cui conviene rinunciare alla gratificazione dello smartphone, e sui relativi vantaggi a lungo termine, permette di spostare la gratificazione nel futuro e averla presente come obiettivo. Questo può aiutare a motivare più della regola fine a se stessa”.

L’idea di ricominciare a dedicare tempo al risveglio dei figli e alla preparazione per la scuola può generare una stanchezza che, se riversata sui ragazzi, alimenta circoli viziosi di rabbia e angoscia. Che cosa suggerire ai genitori?
“Mi sento di rispondere: ‘Una mano lava l’altra’. In altre parole, sebbene la responsabilità dei figli ricada sui genitori, è bene che anche i figli si responsabilizzino, a seconda dell’età e delle loro capacità. I genitori possono fare squadra con i figli, concordare la divisione dei compiti e delle responsabilità, e incoraggiarli e premiarli quando vengono rispettate. Anche se questo implica compromessi e negoziazione dei compiti, ciò può alleggerire il carico dei genitori e, allo stesso tempo, essere formativo per i giovani”.

Il periodo delle vacanze crea un tempo diverso e “sospeso” rispetto alle abitudini del periodo del lavoro e della scuola. Si può cercare di mantenere i benefici del disimpegno estivo anche durante l’anno scolastico?
“L’impatto del ritorno alla routine lavorativa e scolastica può essere schiacciante, se i nuovi ritmi ordinari non trovano pause. Piuttosto che tenere il piede sull’acceleratore, può essere utile, nel weekend o nel tempo libero, dedicarsi ad attività rilassanti come durante la pausa estiva: fare una gita fuori porta, coltivare delle passioni (che però non devono diventare, a loro volta, impegni stressanti), visitare un museo. Ritagliarsi dei momenti di stacco dalla routine dei doveri e degli impegni, però, non dovrebbe limitarsi al rientro dalle vacanze, ma diventare un’abitudine che consenta di avere un sano equilibrio tra doveri e piaceri”.

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