La Ue batte un colpo per rispondere all’offensiva cinese sul mercato delle auto elettriche. “Oggi posso annunciare che la Commissione sta avviando un’indagine antisovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza. Non per una corsa al ribasso”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’Unione alla plenaria del Parlamento europeo. L’altra notizia è che Bruxelles ha chiesto a Mario Draghi – “una delle grandi menti economiche europee” – di preparare “un rapporto sul futuro della competitività europea” alle prese con le sfide legate a lavoro, inflazione e ambiente commerciale. Sul terzo punto, la politica tedesca ha annunciato la creazione di un inviato dell’Ue per le Pmi e l’obiettivo di ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione a livello europeo.
“E-car cinesi a basso prezzo grazie a enormi sussidi” – “L‘equità nell’economia globale è importante perché influisce sulle vite e sui mezzi di sussistenza. Intere industrie e comunità dipendono da essa. Dobbiamo quindi essere lucidi sui rischi che corriamo” , ha spiegato von der Leyen. “Prendiamo il settore dei veicoli elettrici. È un settore cruciale per l’economia pulita, con un enorme potenziale per l’Europa. Ma i mercati globali sono ora invasi da auto elettriche cinesi più economiche. E il loro prezzo è tenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali. Questo distorce il nostro mercato. E poiché non lo accettiamo dall’interno, non lo accettiamo nemmeno dall’esterno”. Nonostante questo, c’è la volontà di “mantenere aperte le linee di comunicazione e di dialogo con la Cina. Perché ci sono anche temi in cui possiamo e dobbiamo collaborare. Eliminare i rischi, non separarci: questo sarà il mio approccio con la leadership cinese al vertice Ue-Cina entro quest’anno”.
Le tre sfide e il rapporto di Draghi – “Tre sfide – lavoro, inflazione e ambiente commerciale – arrivano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di guidare la transizione pulita“, ha rimarcato la politica tedesca. “Dobbiamo quindi guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi mentre lo facciamo. Per questo motivo ho chiesto a Mario Draghi di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea”. Per quanto riguarda la sfida della burocrazia, “le piccole imprese non sono in grado di gestire un’amministrazione complessa. Oppure sono frenate da processi troppo lunghi. Questo spesso significa che fanno meno con il tempo che hanno a disposizione e che perdono le opportunità di crescita. Per questo motivo, entro la fine dell’anno, nomineremo un inviato dell’Ue per le Pmi che risponderà direttamente a me. Vogliamo sentire direttamente le piccole e medie imprese sulle loro sfide quotidiane. Per ogni nuovo atto legislativo effettuiamo una verifica della competitività da parte di un comitato indipendente”. Il mese prossimo arriveranno le prime proposte legislative “per ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione a livello europeo. Siamo sinceri: non sarà facile. Dobbiamo lavorare anche con gli Stati membri, per raggiungere il 25% a livello nazionale”.
Solo 30 giorni per i pagamenti alle imprese – Il pacchetto di proposte, anticipato martedì, comprende la modifica dell’attuale direttiva sui ritardi di pagamento, datata 2011, da sostituire con nuove norme capaci di eliminare “le ambiguità” e colmare “le lacune giuridiche”. A partire dalla stretta a quelle eccezioni che hanno fin qui permesso di rinviare i versamenti da 30 a 60 giorni o più “se non gravemente ingiusto nei confronti del creditore”. Una definizione vaga che, per Bruxelles, ha portato “a una situazione in cui termini di pagamento di 120 giorni o più vengono spesso imposti ai creditori più piccoli”.
La Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani – Quanto alle migrazioni, nessun cenno allo stop dell’accoglienza da parte della Germania in risposta al mancato rispetto italiano delle regole di Dublino. “Abbiamo firmato un partenariato con la Tunisia che porta vantaggi reciproci al di là della migrazione, dall’energia all’istruzione, dalle competenze alla sicurezza. E ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi”, si è limitata a dire Von der Leyen. “Abbiamo rafforzato la protezione delle frontiere. Le Agenzie europee hanno approfondito la loro cooperazione con gli Stati membri”. “Il nostro lavoro”, ha continuato, “si basa sulla convinzione che l’unità sia alla nostra portata”, assicurando “sicurezza e umanità. Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno l’opportunità storica di superarlo. Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole”. La Ue organizzerà una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani.