È nato a Roma, nella giornata del 13 settembre, il progetto “Autismo in Rete”. Un programma che ambisce ad aiutare i bambini autistici ad uscire dall’isolamento offrendo supporto a famiglie ed educatori per quanto riguarda il lato della comunicazione, e ai medici di riferimento per l’acquisizione di competenze utili per migliaia di pazienti. È previsto anche un supporto che potrà essere anche direttamente di natura economica per determinati soggetti più vulnerabili che potranno godere così di un trattamento specializzato come quello realizzato dalla ReTe Onlus, grazie alla collaborazione con la Casa di Cura San Giuseppe Don Guanella e finanziato dalla Fondazione Roma. L’iniziativa coinvolgerà 45 utenti, 9 nuclei familiari, 36 operatori scolastici e 20 professionisti del settore come insegnanti, caregiver, medici, psicologi, logopedisti, neuropsicomotricisti, educatori professionali, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e terapisti occupazionali si alterneranno per fornire assistenza ai giovani pazienti presso la sede romana della congregazione Don Guanella, in via Aurelia Antica. Il progetto durerà 12 mesi ed è stato realizzato grazie al sostegno economico della Fondazione Roma, una fondazione bancaria presieduta da Franco Parasassi. Ha ricevuto un primo e fondamentale feedback lo scorso 12 settembre, quando è stata presentata alle famiglie coinvolte. “Con questo intervento la Fondazione Roma dimostra ancora una volta di essere vicina alle famiglie ed ai loro bisogni di assistenza, in particolare per colmare un evidente, ed oramai insopportabile, vuoto di conoscenza e di formazione che è indispensabile per consentire ai bambini colpiti da autismo di uscire dal loro isolamento ed alle famiglie di poter finalmente contare su una assistenza costante e qualificata. Si tratta di un progetto sfidante, che la Fondazione Roma ha colto con convinzione e che seguirà con attenzione in tutto il suo evolversi” osserva Parassi.
Il progetto “Autismo in Rete” mette assieme tutte le figure che gravitano attorno al bambino con autismo, proponendo in primo luogo una terapia individuale ad alta frequenza per bambini e ragazzi e il sostegno anche agli insegnanti, in totale 36, delle scuole frequentate da bambini e ragazzi che partecipano al progetto, fornendo loro indicazioni per favorire comunicazione e socializzazione e agli operatori sanitari con un programma che prevede prove simulate, esercitazioni e studi di casi clinici, concepiti per fornire agli operatori sanitari gli strumenti necessari.