Mentre a Lampedusa la situazione sbarchi è sempre più tesa e in attesa di risposte dal governo, a scricchiolare ora sono i rapporti tra gli alleati di centrodestra che sulle politiche restrittive per i migranti hanno costruito intere campagne elettorali. I primi a dare segni di insofferenza sono i leghisti. Se Matteo Salvini, per ora, si è limitato a scaricare le responsabilità sull’Europa, chi invece si è esposto contro la premier è stato il suo vice segretario Andrea Crippa. Alla domanda di Affaritaliani.it se pensa che la strategia adottata da Giorgia Meloni abbia funzionato, ha replicato: “A occhio no”. Un riferimento netto alla diplomazia intrattenuta finora da Palazzo Chigi con la Tunisia per fermare l’immigrazione clandestina. Ma non solo la Lega ha iniziato a farsi sentire. Poco prima era stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani di Forza Italia, parlando con il Corriere della sera, a dire che “la situazione potrebbe perfino peggiorare”.
Il leghista Crippa, riprendendo le parole del vicepremier Salvini che ieri ha parlato di guerra all’Italia e di una regia dietro gli sbarchi, ha rilanciato chiedendo un intervento più duro da parte del governo: “Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell’Interno. Lui ha dimostrato che i problemi si possono risolvere con atteggiamenti più rigidi. Non parlo solo del ripristino dei Decreti Salvini del 2018 ma anche di un atteggiamento che deve essere più deciso”. Quindi, è stata ancora la domanda di Affaritaliani.it, “la premier è stata troppo morbida?” “Meloni ci ha provato, giustamente, con la via diplomatica a risolvere il problema. Ma l’Europa non ci sta aiutando per niente, anzi gli altri Paesi stanno chiudendo le frontiere e noi dobbiamo ospitare tutti i clandestini. La via diplomatica non ha portato a niente. Ieri sono arrivati 121 barchini e 6.000 migranti, il governo della Tunisia, è evidente, ha dichiarato guerra all’Italia”, ha concluso Crippa. “Non è possibile che un Paese come l’Italia sia sotto ricatto degli Stati del Nord Africa, come la Tunisia. E il tutto con l’Europa che non interviene e chiude le frontiere. La via diplomatica non ha funzionato, ora bisogna essere più decisi e incisivi”.
Contro la Lega e contro il governo si schierano le opposizioni. Dopo che ieri il M5s ha accusato Meloni di aver fallito, oggi ha rilanciato la segretaria dem Elly Schlein. “Salvini chiede se c’è una regia dietro gli sbarchi? Sono campioni di scaricabarile, evocano un complotto internazionale per nascondere le proprie responsabilità”, ha detto a margine di un evento al Nazareno. “Sta cercando chi è responsabile del fatto che manca una riforma di Dublino che garantisca che tutti i Paesi europei si debbano fare carico equamente dell’accoglienza? Si deve guardare allo specchio, perché quando noi eravamo a batterci per modificare Dublino loro non sono mai venuti a negoziarlo perché non hanno coraggio” di dirlo “ai loro alleati nazionalisti, agli Orban”. Poco dopo è intervenuto anche il leader M5s Giuseppe Conte: “Le politiche migratorie di Giorgia Meloni sono fallimentari”, ha scritto su Facebook, “gli sbarchi raddoppiano, Lampedusa è al collasso, l’accordo con la Tunisia si sta rivelando un flop. In Europa Giorgia Meloni rimane con il cerino in mano, dilaniata dalle sue stesse ambiguità. Francia e Germania ci voltano le spalle, e sbagliano. Ma sbaglia anche Meloni che ha difeso gli amici polacchi e ungheresi che non accettano la redistribuzione dei migranti”.