Walter Delogu "contesta" a Giacomo Muccioli la ricostruzione fatta della vicenda che lo ha portato a patteggiare una condanna per estorsione di 150 milioni di lire ai danni del padre. Ad Andrea Muccioli e Red Ronnie, invece, le dichiarazioni fatte in un video postato su YouTube
Dopo il grande successo televisivo, una lunga scia di polemiche finita con querele incrociate di diffamazione. Così potrebbero finire in tribunale gli effetti della docuserie di Netflix ‘Sanpa. Luci e tenebre a San Patrignano’, uscita alla fine del 2020 e che riaccese il dibattito sui metodi della comunità terapeutica riminese. Il presentatore Red Ronnie e Giacomo e Andrea Muccioli, figli del fondatore di San Patrignano, sono indagati per diffamazione nei confronti di Walter Delogu, l’ex autista e stretto collaboratore di Vincenzo Muccioli poi divenuto uno dei suoi principali accusatori. La Procura di Rimini ha notificato loro l’avviso di fine indagini.
Delogu (padre della conduttrice Andrea Delogu, ndr) aveva dato inizio ad una battaglia legale ritenendo di essere stato diffamato dalle parole rilasciate da Red Ronnie e da Giacomo e Andrea Muccioli nelle interviste riportate dalla stampa locale e nazionale o da alcune piattaforme di streaming nelle settimane immediatamente successive alla pubblicazione della serie. La notifica sarebbe un atto dovuto, per consentire ai tre indagati di poter eventualmente organizzare la loro difesa.
Walter Delogu “contesta” a Giacomo Muccioli la ricostruzione fatta della vicenda che lo ha portato a patteggiare una condanna per estorsione di 150 milioni di lire ai danni del padre. Ad Andrea Muccioli e Red Ronnie, invece, le dichiarazioni fatte in un video postato su YouTube, in cui accusava Delogu di alcuni comportamenti nei confronti di Vincenzo Muccioli che l’ex autista del fondatore di San Patrignano ha ritenuto diffamatori. I legali hanno 20 giorni per chiedere un faccia a faccia con il pm o presentare memorie difensive.
Sempre la Procura di Rimini ha chiesto invece l’archiviazione per l’indagine per diffamazione aggravata scattata in seguito alla denuncia presentata da Giacomo e Andrea Muccioli, in proprio e nelle vesti di figli di Vincenzo Muccioli e Maria Antonietta Cappelli, contro Netflix e gli autori della serie. I figli di Muccioli ritenevano ci fosse stata una violazione dell’onore e del decoro, sulla base di tre profili tematici, ovvero la presunta morte per Aids, l’omosessualità e la misoginia di Vincenzo Muccioli. Ma secondo il pm Davide Ercolani “deve escludersi la responsabilità in capo agli indagati, poiché la narrazione dei fatti è avvenuta con modalità e forme rispettose delle varie tesi, senza che nella narrazione vi sia una adesione ad una versione piuttosto che un’altra”.