Vietato a una delegazione del Parlamento europeo entrare in Tunisia. Il governo del Paese maghrebino, secondo quanto riferito da Bruxelles, ha infatti negato l’ingresso ad alcuni eurodeputati della commissione Affari esteri dell’Eurocamera senza fornire ulteriori spiegazioni. La risposta di Tunisi arriva a meno di due mesi dalla firma del memorandum d’intesa con l’Unione europea, in cui anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva sottolineato come i “5 pilastri” su cui si basava l’accordo andassero dallo sviluppo economico al tema migratorio. E anche la premier italiana Giorgia Meloni aveva salutato l’intesa come “un importante passo per creare una vera partnership tra l’Ue e la Tunisia”, finalizzato a un mese dal suo incontro con il presidente Kais Saied (foto), dove aveva sottolineato quanto fossero “solide” le “relazioni bilaterali” tra i due Paesi.
La delegazione sarebbe dovuta arrivare oggi, era guidata dagli eurodeputati Michael Gahler, Dietmar Koster, Salima Jenbou, Mounir Satouri, Emmanuel Maurel, e avrebbe dovuto incontrare membri della società civile, sindacati, ed esponenti dell’opposizione politica a Saied. In una lettera firmata dal ministero degli Esteri, la Migrazione e i tunisini all’Estero, Tunisi ha comunicato alla delegazione di avergli negato l’autorizzazione all’ingresso. La missione della delegazione – che rientra in quelle che ciclicamente la commissione Afet effettua all’estera – aveva l’obiettivo di “comprendere la situazione politica attuale del Paese, sostenere un dialogo nazionale inclusivo, e valutare il memorandum d’intesa firmato dall’Ue e dalla Tunisia”. Come accade di prassi, era formata da membri di più gruppi, in questo caso di Ppe, socialisti, Renew, Verdi, Sinistra. La missione sarebbe dovuta durare due giorni. “Condanniamo la decisione delle autorità tunisine di rifiutare l’ingresso alla delegazione della commissione Affari esteri del Parlamento Ue e chiediamo spiegazioni dettagliate. Questa condotta non ha precedenti dalla rivoluzione democratica del 2011”, ha scritto la delegazione in una nota. “Continuiamo a essere pronti e insistiamo sul dialogo. Questo Parlamento ha sempre approvato l’agenda di cooperazione, compreso il rafforzamento della democrazia e il sostegno finanziario, come concordato nell’accordo Ue-Tunisia“, evidenziano gli eurodeputati.
A seguito del divieto di ingresso della delegazione, la leader dei socialisti Iratxe García chiederà una dichiarazione della Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo chiedendo l’immediata sospensione del Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia e “una valutazione sulla legalità di tale accordo da parte dei servizi giuridici del Parlamento. Questa Assemblea ha sempre lavorato per la difesa dei diritti umani e deve agire su questa questione cruciale”. Garcia ha poi definito l’intesa siglata con Tunisi “un’idea sbagliata fin dall’inizio – se non illegale” e negato che possa essere “un modello da replicare“. “La decisione delle autorità tunisine di negare l’ingresso della missione della Commissione Affari Esteri (AFET) dimostra ciò che affermiamo sin dalla firma del Memorandum d’Intesa tra la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il Presidente Saied. Esternalizzare la gestione della migrazione è un errore politico, e dare soldi a un regime autoritario che viola i diritti umani e reprime ogni oppositore va contro i nostri valori”, ha concluso Garcia.