La Commissione Europea ha proposto agli Stati membri di rinnovare l’autorizzazione (che scade a dicembre 2023) al glifosato, il potente pesticida brevettato da Monsanto, commercializzato da aziende come Bayer e usato in agricoltura da circa 50 anni. L’erbicida è “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani” secondo uno studio dell’Iarc, associazione internazionale di ricerca sul cancro, pubblicato nel 2015 a cui secondo Greenpeace sono seguite altre ricerche che evidenziano come il glifosato potrebbe “danneggiare il sistema nervoso ed essere correlato a malattie neurologiche come il morbo di Parkinson, oltre a influire negativamente sul sistema ormonale”. In vista dell’incontro degli esperti degli stati membri per discutere la controversa proposta della Commissione e del voto per rinnovare l’autorizzazione che si terrà tra il 12 e il 13 ottobre, ong europee hanno denunciato il mancato rispetto della normativa sui pesticidi da parte delle agenzie europee coinvolte.

“Le agenzie europee Echa e Efsa hanno violato il principio di precauzione” – Nonostante il glifosato sia stato inserito nella categoria dei “possibili cancerogeni” da Iarc, l’agenzia Ue per il regolamento degli agenti chimici (Echa) e l’autorità Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) hanno valutato che l’autorizzazione al suo utilizzo possa essere rinnovata. “Echa e Efsa non hanno rispettato il principio di precauzione che è previsto dal regolamento europeo 1107/2009 sui pesticidi”, ha denunciato Angeliki Lyssimachou, ricercatrice a capo del dipartimento Scienza e Politiche di Pan (Pesticide Action Network) nel corso di un evento organizzato con l’ong Ceo (Corporate Europe Observatory) che a Bruxelles svolge da anni un ruolo di cane da guardia delle lobby dell’industria. “La normativa europea afferma che i pesticidi non devono mettere in pericolo la salute umana, quella degli animali e l’ambiente e quindi bandisce dall’agricoltura gli agenti chimici pericolosi, quali cancerogeni e interferenti endocrini” ha affermato Lyssimachou. Nel corso dell’evento è stato presentato uno studio secondo cui l’approccio dell’Echa – che nel maggio 2022 ha valutato che l’erbicida sia “non cancerogeno” – sia stato superficiale e abbia trascurato pericoli esistenti. Lo studio è firmato da Peter Clausing, consigliere scientifico del Pan con Siegfried Knasmüller, professore al Center for Cancer Research di Amburgo e Christopher Portier, professore aggiunto alla Rollins School of Public Health, dell’università di Emory ad Atlanta.

Greenpeace: “Danni per la biodiversità. Il governo del made in Italy dica No” – “Il nostro governo non ha ancora espresso una posizione netta sul rinnovo del glifosato, ma se, come emerge da molte dichiarazioni pubbliche, si vuole tutelare il Made in Italy, eliminare dalle nostre filiere questa sostanza dannosa è un passo obbligato”, afferma Greenpeace in una nota in cui lancia una petizione al Governo Meloni contro il glifosato. “Una transizione verso tecniche che non utilizzino sostanze chimiche di sintesi è una grande opportunità per l’agricoltura del nostro Paese” sottolinea l’organizzazione ambientalista, che spiega come il glifosato “aggredendo tutte le parti verdi delle piante con cui entra in contatto, danneggia gli organismi che vivono nel suolo e compromette l’assorbimento di micronutrienti utili a difendere le piante dalle malattie”.

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