Uno spettacolo nel cielo, ma anche un’occasione brevissima di studio per gli scienziati. La cometa Nishimura sta raggiungendo la sua massima luminosità, grazie al suo approssimarsi al Sole, e questa sarà l’ultima occasione per ammirarla: il 18 settembre effettuerà il suo passaggio ravvicinato con la nostra stella, a poco più di 30 milioni di chilometri di distanza, e diventerà quindi impossibile da vedere, senza contare che potrebbe anche venire disintegrata dalla radiazione solare. “Anche in questi giorni, però, riuscire a scorgere la cometa sarà molto difficoltoso”, dice all’Ansa Paolo Volpini dell’Unione Astrofili Italiani: “È bassissima sull’orizzonte, a occhio nudo è quasi impossibile”.

Indicata con la sigla C/2023 P1, la cometa deve il suo nome all’astrofilo giapponese Hideo Nishimura, che l’ha scoperta soltanto un mese fa, tra l’11 ed il 12 agosto. La sua orbita la spinge fino a distanze superiori a quelle dell’orbita di Plutone, mentre l’inclinazione dell’orbita stessa suggerisce che deve aver avuto origine dalla nube di Oort, una nube sferica di comete che si trova al limite esterno del Sistema Solare. Se sopravvivrà all’avvicinamento al Sole, la cometa potrebbe diventare visibile dall’emisfero opposto, quello australe, fino alla fine del mese. Dopodiché, non tornerà a visitare questo angolo di universo per altri 435 anni, vale a dire che potrebbe tornare ad essere visibile dalla Terra solo nel 2458.

“Fino ad ora la cometa Nishimura è stata osservabile poco prima dell’alba – aggiunge Volpini – ma ora dovrebbe essere visibile subito dopo il tramonto”. La cometa, infatti, si trova nella costellazione della Vergine e tramonta circa un’ora dopo il Sole. Man mano che si avvicina alla nostra stella, però, si abbassa sempre più sull’orizzonte. Chi desidera ammirare la cometa, dunque, dovrà armarsi almeno di un binocolo o di un piccolo telescopio e cercare un punto di osservazione che abbia l’orizzonte completamente sgombro a Ovest.

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