Garrone, Bellocchio e Di Stefano tocca a voi. È stata resa pubblica la dozzina di film che si giocherà la carta di titolo italiano candidabile agli Oscar come Miglior film internazionale 2024. E visto che si tratta di una autocandidatura, per film usciti in sala tra il 1 dicembre del 2022 e il 31 ottobre del 2023, hanno risposto all’appello anche produzioni di film sconosciuti usciti solo con qualche sparuta proiezione e con incassi invisibili. Ma andiamo con l’elenco in rigoroso ordine alfabetico per titolo: C’è ancora domani di Paola Cortellesi (film che aprirà la Festa di Roma 2023); Grazie ragazzi di Riccardo Milani; Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores; Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti; Io capitano di Matteo Garrone; L’ultima notte di amore di Andrea Di Stefano; La chimera di Alice Rohrwacher; La terra delle donne di Marisa Vallone; Mixed by Erry di Sydney Sibilia; Noi anni luce di Tiziano Russo; Rapito di Marco Bellocchio; Stranizza d’amuri di Giuseppe Fiorello.
A una prima occhiata mancano i titoli più vendibili negli Stati Uniti, film che usciranno dopo il 31 ottobre, quindi candidabili il prossimo anno, come Comandante di Edoardo De Angelis (uscita l’1 novembre) e Enea di Pietro Castellitto (ancora senza data d’uscita ufficiale). L’attenzione va allora inevitabilmente verso Io Capitano di Garrone, fresco vincitore del Leone d’Argento per la miglior regia a Venezia, e al Rapito di Marco Bellocchio, in Concorso all’ultima Cannes.
Le due opere rispondono maggiormente a quello che ci si aspetta negli Stati Uniti dalla cultura cinematografica del belpaese, una stravagante miscela tra lo stereotipo pizza, mandolino e l’art house felliniano. Per Garrone vale sia il tema dei migranti che la realizzazione epico fiabesca; per Bellocchio vale forse di più il caso storico in sé con la simbolica violenta prevaricazione cattolico clericale contro la tradizione ebraica. Per quest’ultimo ulteriore riconoscibilità in chiave Oscar deriverà dal fatto che il caso Mortara è stato a lungo un progetto in mano a Spielberg.
In terza istanza sbuca anche l’outsider L’ultima notte di Amore diretto da Di Stefano. Regista che ha lavorato ad Hollywood e anche ai piani medio alti, ma che soprattutto in questo film dà del filo da torcere ai thriller polizieschi statunitensi e non solo. Eccezion fatta per il film della Rohrwacher (già candidata, e perdente, per il miglior corto nel 2022) gli altri titoli nella dozzina non hanno la benché minima probabilità di essere selezionati. Toccherà alla commissione istituita presso Anica scegliere il titolo che il 21 dicembre 2023 potrà finire nella shortlist internazionale degli Oscar come Miglior film internazionale e, nel caso, il 23 gennaio giocarsi la sestina delle nomination finali. La notte degli Oscar si terrà il 10 marzo 2024.