“…La vita è preziosa solo perché ha una fine. A mie spese ho imparato che la vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci. L’uomo è fatto per dominare la vita non per esserne schiavo. Questa lettera è rivolta anche alle istituzioni italiane affinché non venga preso nessun provvedimento giudiziario nei confronti di chi mi ha semplicemente accompagnato, o meglio dato un passaggio. Se c’è qualcuno da giudicare quelli sono i politici e il fatto che trovino difficile legiferare sulla morte volontaria assistita. Tutto il percorso con Dignitas è stato fatto totalmente in serena autonomia! Neanche i miei familiari sapevano esattamente quando stavo fissando la data…”. Così in un lunghissimo post su Facebook un uomo di 40 anni, Davide Macciocco, 40 anni, di Termoli (Campobasso), ha annunciato la sua scelta di poter accedere al suicidio assistito. L’uomo, come racconta in un post pubblico, è tetraplegico da 20 anni: dopo una serata con gli amici e la fidanzata si era tuffato da un trabucco: i danni alla colonna vertebrale furono devastanti. Le sue parole sono un attestato di affetto e riconoscenza alla famiglia, un saluto agli amici e anche un appello a chi è nelle sue condizioni.
Nel post si sottolinea come il dolore sia diventato insopportabile: “Amo la vita ed ecco perché oggi la voglio abbandonare. Quella che attualmente ho vissuto poteva andare anche bene, ma in un futuro prossimo so che sarà intollerabile per me! C’è da calcolare cari amici che negli ultimi due anni sono stato allettato per una piaga da decubito. Era guarita ad aprile del 2022, sono sceso al mare come ogni anno, per ben 19 anni. A metà agosto sono dovuto risalire a casa perché era ricomparsa la piaga. Dipendere totalmente dagli altri anche per un semplice gesto come fumarsi una sigaretta è difficile – scrive l’uomo – non c’è libertà, nessuna autonomia nonostante che la mia famiglia abbia sempre assecondato ogni mio desiderio e capriccio. Stare giorni interi con continui dolori e continuare a dire ‘sì va tutto bene’ è una maschera che non riesco più ad indossare. Il dolore, non è quello che dici, è quello che taci purtroppo. Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci. ???????? ???????????????? è ???????? ???????????????????????????? ???????????? ???????? ????????????????????????????. Ciò che conta è vivere con dignità, con decoro e senza paura”. Tantissimi i commenti di amici e anche sconosciuti e le condivisioni del post.