L’esame di Stato per un’intera classe dell’indirizzo linguistico “Galilei” di Spadafora (Messina) è diventato un caso da Tribunale. Il rinvio della prova, sospeso per ora dal Tar, sarebbe stato motivato da un accordo tra docenti e studenti. Una “pastetta” scoperta grazie al ricorso presentato dalla famiglia di una studentessa dopo la pubblicazione dei risultati finali a luglio. Nei giorni scorsi, il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro, dopo l’ispezione effettuata, aveva deciso in accordo con il ministero di far rifare a tutta la classe la prova della maturità fissando la nuova data per mercoledì 20. Una scelta presa dopo aver verificato “irregolarità gravi” come raccontato al FattoQuotidiano.it

A inficiare l’esame un vero e proprio accordo tra i professori e alcuni studenti che avrebbero ricevuto una “velina” da uno o più docenti della Commissione sulle domande che sarebbero state oggetto della prova orale. Un imbroglio che ora potrebbe avere dei risvolti legali. Nei giorni scorsi l’ufficio scolastico regionale quindi ha annullato l’esame fatto e chiesto una nuova sessione con una commissione chiaramente diversa.

La vicenda si è ulteriormente complicata con la scelta del Tar di Catania di accogliere il ricorso della maggioranza delle famiglie che avevano impugnato la decisione dell’Usr Sicilia di far rifare le prove orali a partire dal prossimo 20 settembre. Gli avvocati Caterina Galletta e Andrea Fiore che rappresentano gli studenti che si sono opposti all’annullamento degli esami di luglio hanno ottenuto la sospensione. Un caos che potrebbe avere ripercussioni anche per chi ha fatto i test universitari e magari tra qualche mese se li potrebbe vedere annullati, qualora dovesse rifare l’esame di Stato. Un “pasticcio” del quale sembra che lo stesso ministro Giuseppe Valditara sia informato e abbia intenzione di trattare nel pieno rispetto delle regole e con intransigenza per assicurare la serietà della prova della Maturità. Ora tutto passa nelle mani dei giudici del tribunale amministrativo regionale di Catania che a breve dovranno riunirsi e decidere nel merito.

Foto di archivio

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