Il granchio blu non è un pericolo solo per i molluschi, ma anche per la sua stessa specie: gli esemplari sono così tanti che ormai faticano a trovare il cibo e prendono di mira i propri simili. “Stiamo assistendo a fenomeni di cannibalismo con gli esemplari più grandi che attaccano quelli più piccoli per accaparrarsi spazio e cibo”, ha riferito all’Ansa Mattia Lanzoni, ricercatore in ecologia dell’Università di Ferrara.
Al momento non è ancora chiaro come si evolverà la situazione. “I cambiamenti climatici rendono complicato fare ipotesi sui loro spostamenti e comportamenti“, ha precisato il ricercatore. A riprova di ciò, Lanzoni ha sottolineato che era difficile prevedere l’emergenza, anche se il granchio blu è presente in Italia già da 30 anni. “Certo, con l’inverno dovrebbero diminuire, ma se avremo temperature sopra la media come quelle dello scorso anno non sortiremo gli effetti sperati”.
La proliferazione di una specie aliena come il granchio blu rappresenta una vera e propria emergenza per alcune regioni italiane, con il Veneto che ha addirittura proclamato lo stato di calamità. Un’emergenza che, stando agli inviti di diverse autorità, si potrebbe in parte contenere promuovendo il consumo a tavola di questi esemplari. Secondo un sondaggio online di Fedagripesca-Confcooperative, 8 italiani su 10 sono pronti ad assaggiarlo, anche solo per curiosità o per moda. Nessuno è però disposto a rinunciare alle pietanze più “tradizionali”, come sauté di cozze e spaghetti con le vongole, che sono messe a rischio dalla proliferazione di questa specie autoctona delle coste atlantiche.
La pubblicità a favore del consumo di granchio blu continua intanto a far aumentare domanda e offerta: rispetto al 2022 si è già verificato un aumento delle commercializzazioni del 75%. Come fa sapere la Borsa merci telematica italiana (Bmti), le quotazioni sono stabili di settimana in settimana. Nel mercato all’ingrosso di Roma il granchio blu è venduto a 4.50 euro/kg, a Chioggia a 4.28 euro/kg, mentre a Milano si attesta sui 5.50 euro/kg.