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“Il leader ceceno Kadyrov è in coma. E ha fatto seppellire vivo il suo medico personale”: le voci sul “macellaio di Grozny”

Le voci sulle sue condizioni di salute si rincorrono da mesi. C’è chi lo dava per malato terminale, chi sosteneva si facesse ritrarre sui social soltanto per dissipare i rumors e convincere il mondo, in primis russi, ceceni e ucraini, che fosse ancora saldo al potere e in pieno possesso delle sue facoltà. Ma per i servizi d’intelligence militare di Kiev il leader ceceno Ramzan Kadyrov, 46 anni, è in coma. “Possiamo confermare che (Kadyrov) ha avuto un aggravamento ed è in condizioni critiche da alcuni giorni e non si tratta di un infortunio” ha detto il rappresentante della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa Andrii Yusov a Ukrinform. E alcuni canali social, anche ceceni, scrivono che il “macellaio di Grozny” e fedelissimo di Putin sarebbe stato trasportato a Mosca in un primo momento per le cure, e poi già trasferito negli Emirati.

Nei giorni scorsi, sul ben informato canale Telegram russo VChK-OGPU che ha 800mila abbonati, circolava inoltre la notizia secondo cui Kadyrov avrebbe fatto seppellire vivo il vice primo ministro del suo Paese e medico personale Elkhan Suleimanov sospettato di aver cercato di avvelenarlo. Suleimanov, ha poi rilanciato anche la Bild, sarebbe stato incolpato del forte deterioramento della salute di Kadyrov, che all’inizio dell’anno era apparso notevolmente ingrassato, molto gonfio e che spesso non riusciva a tenere gli occhi aperti quando appariva in video. All’epoca si era parlato di un possibile problema ai reni. Kadyrov, fedelissimo di Putin e presente con le sue milizie in alcune zone dell’Ucraina, avrebbe ritenuto di essere stato avvelenato dalle iniezioni del suo medico personale. Suleimanov è stato licenziato dal suo incarico di vice primo ministro nella notte dell’ottobre 2022. Ufficialmente all’epoca era stato detto che si fosse dimesso di sua spontanea volontà, ma da allora non è più stato più visto. Nessun segno di vita neppure sul suo account Instagram, usualmente aggiornato di continuo. Inoltre, “all’indirizzo internet della clinica oncologica di Suleimanov non c’è più nulla di medico. Ora l’account viene usato per vendere cocaina a Dubai”, scrive la Bild. Suleimanov era una figura particolare nell’entourage di Kadyrov: era un lezgin, gruppo etnico del sud del Daghestan e del nord dell’Azerbaigian, non un ceceno, e aveva un curriculum professionale impressionante nel campo della medicina.