Avrebbero “intenzionalmente minimizzato i rischi posti dai combustibili fossili“, pur sapendo “che i loro prodotti avrebbero potuto portare a un significativo riscaldamento globale“: un vero e proprio inganno nei confronti dell’opinione pubblica, perpetrato fin dagli anni Cinquanta, che avrebbe provocato miliardi di dollari di danni. Con queste motivazioni, lo Stato della California ha citato in giudizio cinque delle maggiori compagnie petrolifere del mondo.

La causa civile, di cui ha riferito il New York Times, è stata intentata a San Francisco contro Exxon Mobil, Shell, BP, ConocoPhillips e Chevron, ma è stato citato anche l’American Petroleum Institute. La richiesta della California è che venga creato un fondo per pagare i danni causati dai disastri climatici. La causa intentata nel grande Stato della West Coast costituisce una delle sfide legali più significative per l’industria del fossile, ma non è affatto l’unica.

Negli ultimi anni, infatti, sette Stati e decine di comuni hanno già intentato cause simili. Per richiamarne qualcuno, c’è anzitutto il precedente di Rhode Island, il primo a citare in giudizio 21 compagnie petrolifere, nel 2018, per il loro contributo al cambiamento climatico e per i danni al settore della pesca, da cui dipende larga parte dell’economia dello Stato. C’è poi il caso del Maryland, dove il governo di Baltimora, nel 2018, ha fatto causa allo stesso numero di compagnie: come centro portuale, la città è particolarmente vulnerabile all’erosione delle coste e alle inondazioni causate dall’innalzamento del livello del mare.

Ancora, in Colorado la città di Boulder e le contee di San Miguel e Boulder hanno intentato un’azione legale contro Exxon e Suncor, accusandole di “public nuisance” e violazione delle leggi statali sulla tutela dei consumatori. Anche la capitale delle Hawaii, Honolulu, ha fatto causa a BP, Chevron, ExxonMobil e Shell, nel 2020: le compagnie avrebbero negato i rischi del fossile, pur essendone a conoscenza, e avrebbero continuato a perpetrare danni alle specie autoctone e a un lungo tratto di barriera corallina. Infine, nel giugno 2023 la contea di Multnomah, la più popolosa dell’Oregon, ha intentato una causa chiedendo a diverse multinazionale del petrolio 51 miliardi di dollari di danni per la “cupola di calore” che si è verificata nel 2021 nello Stato.

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