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Lucio Battisti, la vedova scrive a Mogol: “Parli sempre di lui ma mai delle cause che hai intentato dopo la sua morte”

Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti, scrive una lettera aperta a Mogol: "Non perdi occasione pubblica per spargere il tuo miele su Lucio, ma..."

“Noto, caro Giulio, che non perdi occasione pubblica per spargere il tuo miele su Lucio, dichiarando di averlo amato tanto: io credo che tu abbia ragioni per amarlo molto di più adesso, visto che ancora oggi, dopo un quarto di secolo dalla sua morte, non ti riesce di separare il suo nome dal tuo“. Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti, scrive una lettera aperta a Mogol: ”Noto anche che in queste occasioni non fai mai alcun cenno alle innumerevoli cause che hai intentato dopo la morte di Lucio: tre gradi di giudizio per una questione di confini, due gradi di giudizio per un risarcimento danni, per ‘perdita di chance’: una causa che, visto l’esito, ha costretto in liquidazione le Edizioni Acqua Azzurra”.

La lettera tira in ballo anche la narrazione della morte di Battisti, che secondo la vedova non corrisponderebbe a quella fornita da Mogol: “Per quanto riguarda la salute di Lucio e le cause della sua morte, ti chiedo gentilmente di lasciar perdere le tue infondate supposizioni e ogni altra illazione. Ti chiedo soltanto di rispettare la sua dignità di uomo, dopo avere tanto lusingato la sua figura di artista. A tal proposito, ti invito a non raccontare più la commovente storia della ‘lettera consegnata di nascosto a Lucio’, ora da un’infermiera, ora da un medico, ora da un non meglio identificato ‘professore’… Voglio precisare, una volta per tutte, che mio marito in quei giorni lottava per la sua vita, che nessuno ha mai ricevuto una tua lettera, che Lucio in quegli stessi giorni non è stato mai lasciato solo e che non ha mai pianto, tantomeno ricordando la vostra ‘amicizia’. Ti rammento che il vostro ‘sodalizio artistico’ si era interrotto nel lontano 1980. Sono passati ormai 43 anni, Giulio! Senza rancore. Grazia Letizia Veronese Battisti”.