La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si recherà a Lampedusa con la premier Giorgia Meloni domani. Secondo quanto dichiarato da un suo portavoce in mattinata a margine di un evento ad Hanau, von der Leyen in giornata arriverà a Roma dove incontrerà la presidente del Consiglio. Il portavoce ha anche aggiunto che Meloni e von der Leyen visiteranno insieme Lampedusa nella giornata di domenica. Dopo von der Leyen andrà a New York dove resterà fino alla metà della prossima settimana per l’Assemblea Generale dell’Onu. Intanto, sembra allentarsi la tensione con Parigi: il presidente francese Emmanuel Macron ha sentito al telefono la presidente del Consiglio Meloni discutendo di “un’azione congiunta”, mentre il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin sarà in visita in Italia “nei prossimi giorni”. E nel pomeriggio si è tenuto un vertice tra la commissaria europea Ylva Johansson e i ministri dell’Interno di Italia, Spagna, Francie e Germania. Piantedosi: “Serve una nuova strategia europea”.
Sull’isola intanto proseguono gli sbarchi: 13 solo a partire da mezzanotte, con più di 500 persone arrivate a Lampedusa. Molti dei migranti sono ancora su molo Favarolo in attesa di essere portati all’hotspot. Nel centro d’accoglienza intanto si registrano ancora momenti di tensione dove centinaia di migranti, stanchi di aspettare il loro turno per il trasferimento, hanno iniziato a protestare. In mattinata sono stati trasferiti 780 migranti con un catamarano diretto Pozzallo e 400 con il traghetto di linea Galaxy. A protestare però sono anche i lampedusani che con sit-in e blocchi stradali si scagliano contro l’ipotesi di una nuova tendopoli: “Da oggi Lampedusa dice basta. I lampedusani sono stanchi, da oggi basta. Basta! Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200mila migranti. Lampedusa libera”, grida accompagnato dagli applausi il vice sindaco dell’isola, che indossa la fascia tricolore, il leghista Attilio Lucia. “Il sindaco è da 9 mesi che lo chiede e ripete, Lampedusa deve essere bypassata. Questo è un governo fallimentare“. A Lampedusa, intanto, vanno in scena nuove tragedie: una donna ha partorito nella notte su un barchino partito dalla costa nord della Tunisia verso l’Italia. Il neonato però è morto poco dopo essere venuto al mondo.
L’annuncio della visita sull’isola della premier accompagnata da Ursula von der Leyen arriva a poche ore dalle parole di Giorgia Meloni che promette un giro di vite. Stretta tra il caos sull’isola e le polemiche nella sua maggioranza, ora la presidente del Consiglio rilancia la linea dura: “Fino a 18 mesi nei centri di rimpatrio. Serve blocco navale Ue“. In un video Giorgia Meloni parla per la prima volta del caos dovuto al boom di arrivi sulla piccola isola siciliana da quando è iniziata l’ultima emergenza, ad eccezione dei pochi accenni durante le interviste nei programmi di Bruno Vespa su Rai1. Annuncia per lunedì un consiglio dei ministri in cui sarà messo all’ordine del giorno un pacchetto con “misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste” che potrebbero essere inserite come emendamento del decreto Caivano. Tra queste, da quanto si apprende, anche quella di aumentare il numero di centri per il rimpatrio, uno in più per regione.
Intanto la ministra tedesca dell’Interno Nancy Faeser ha dichiarato in mattinata che il governo tedesco ha deciso di fare un passo indietro e che, dati i massicci arrivi a Lampedusa, vuole continuare ad accogliere volontariamente migranti dall’Italia attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente. Un messaggio che è stato recapitato all’esecutivo italiano nel corso dell’incontro tra la commissaria europea Ylva Johansson e i ministri dell’Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, francese, Gérald Darmanin, e appunto italiano e tedesco. Lo ha spiegato proprio Matteo Piantedosi: “È emersa la volontà comune di affrontare in modo concreto e con un taglio operativo la trattazione della questione migratoria in vista della prossima riunione del Consiglio Giustizia e Affari Interni Ue previsto a Bruxelles il 28 settembre. Occorre imprimere massimo impulso politico per portare avanti una nuova strategia operativa contro il traffico di esseri umani che punti finalmente a mettere in campo concrete iniziative finalizzate a bloccare all’origine le partenze”.