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Bianca Balti: “Non dobbiamo vergognarci della nostra vagina”. Le parole della modella sull’intimità sessuale

La modella ha ammesso di aver preso consapevolezza dell'anatomia del corpo femminile solo in tempi recenti

Non bisogna vergognarsi della propria vagina“. Bianca Balti non ha peli sulla lingua, come ha dimostrato non molto tempo fa in un’intervista a Belve quando disse: “Io prego il mio Dio di alleviarmi questa attrazione verso il pene, è una piaga”. Questa volta la modella si confida con Freeda a proposito della consapevolezza del proprio corpo e dei tabù che molte persone hanno circa il sesso. È stato così anche per lei, visto che in famiglia non si parlava di questi argomenti, e così la stessa Balti ha scoperto l’anatomia femminile solo da grande. Per questo con le sue figlie vuole adottare un approccio totalmente diverso. “Quando ero adolescente purtroppo non parlavo con nessuno della sfera intima. Mia mamma era la peggiore in queste cose. Ricordo ancora quando mi spiegò come si facevano i bambini. Era così a disagio che mai avrei ripetuto questa esperienza. Non ne parlavo nemmeno con le amiche. E tantomeno con i partner. Per cui ogni dubbio che avevo me lo tenevo dentro e rimaneva una domanda irrisolta” svela Balti. “Alle mie figlie parlo della sfera intima, cerco di normalizzare l’argomento, di parlare di vulva, di vagina. Quando ero piccola, proprio per questa cosa che non se ne parla e non si fanno domande, ero convinta che la pipì uscisse da quello che poi ho scoperto essere il clitoride. Ma io ne ero convinta fin da piccolissima e poi non ho mai neanche messo in dubbio la cosa. Per cui ho scoperto la vera anatomia della vulva, vagina, in tempi, mi imbarazza dirlo, veramente recenti“. La modella conclude: “Oggigiorno mi sento molto più a mio agio con la mia intimità. Mi sento di poter di poter far domande, di parlarne più apertamente. Per me parlare di vulva e vagina è ormai una cosa normale. Però riconosco che per tante altre persone sia ancora un tabù. Non dobbiamo vergognarci della nostra vagina”.