Cronaca

Frecce Tricolori, la procura di Ivrea indaga per disastro e omicidio colposo. L’ipotesi bird strike

Sarà la procura di Ivrea (già impegnata sulla strage di Brandizzo e con gravi carenze di personale) a indagare sull’incidente che ha portato un aereo delle Frecce Tricolori a precipitare e colpire un’auto su cui viaggiava una famiglia vicino all’aeroporto di Torino Caselle. Una bimba di 5 anni è morta e padre, madre e fratello di 12 sono rimasti ustionati. “Sono in corso accertamenti che saranno lunghi e complicati. Non è il momento per le diagnosi. Sulle cause non posso dire ancora nulla – ha dichiarato Gabriella Viglione, procuratrice capo a Ivrea – Bisogna raccogliere i vari pezzi dell’aereo e i reperti dall’automobile”. L’ipotesi è che a far spegnere improvvisamente i motori Aermacchi MB33, “Pony 4” pilotato dal maggiore Oscar del Dò, sia stato l’impatto con uno o più uccelli. Ma al vaglio degli inquirenti c’è anche quella del guasto. Solo quando saranno raccolti tutti gli elementi si saprà cosa è accaduto.

Il fascicolo è stato aperto per disastro e omicidio colposo. L’iscrizione nel registro degli indagati di del Dò è un passaggio imposto dalla procedura perché è necessario disporre una serie di accertamenti tecnici irripetibili. L’atto non comporta accuse specifiche o attribuzioni di responsabilità. Sono proseguiti fino a ieri sera i rilievi dei carabinieri del comando provinciale, che continueranno anche oggi con la raccolta dei reperti. Le indagini dovranno accertare le cause dello schianto e stabile se a provocarlo è stato uno stormo di uccelli, come ipotizzato in un primo momento. Importante per le indagini la consulenza tecnica sugli strumenti di bordo a cominciare dalla scatola nera, dove sono registrate le conversazioni tra il pilota, il maggiore Oscar Del Dò, dimesso ieri sera dall’ospedale San Giovanni Bosco, e gli altri componenti della pattuglia.

“L’Aeronautica continua a supportare due attività principali: una è l’indagine della magistratura che è in corso e contestualmente l’indagine interna che è a cura dell’ispettorato della sicurezza del volo – dice il generale Luigi Del Bene comandante del forze di combattimento di Milano -. Il pilota è a Torino in attesa di sbrigare delle pratiche a supporto della magistratura… Moralmente è molto provato. Lo stato fisico è buono, ancorché vi siano delle implicazioni collegate all’eiezione” dall’abitacolo del velivolo.

Le condizioni delle vittime – Non preoccupano i medici le condizioni dei genitori della bimba entrambi ricoverati a Torino all’ospedale Cto. Marito e moglie sono stati trattenuti in osservazione e hanno trascorso la notte riposando. Fin da ieri sera è stato attivato un servizio di supporto psicologico: “Non ci sono problemi clinici gestionali”. Quanto alle ustioni che i due hanno riportato nell’incidente, “sono oggetto di cura e avranno il loro decorso, ma non preoccupano”. L’uomo, Paolo Origliasso, è stato dimesso con 20 giorni di prognosi. Ha trascorso una notte tranquilla anche il figlio maggiore. Trasportato all’ospedale Regina Margherita, il bambino all’arrivo in è stato sedato per precauzione, medicato per le ustioni che hanno interessato quasi il 30% del corpo e ricoverato in Rianimazione. Anche per lui , come per i genitori è stato attivato supporto psicologico con una psicologa esperta per i casi pediatrici. Sul bimbo questa mattina è iniziato il graduale risveglio dalla sedazione precauzionale con il supporto della stessa psicologa. Le condizioni cliniche complessive sono buone e lo stato generale non preoccupa e le ustioni seguiranno il loro percorso di cura. Il pilota, dopo essere stato ricoverato per accertamenti all’ospedale Giovanni Bosco di Torino subito dopo l’incidente, è stato dimesso nella serata di sabato.

Il rischio dell’impatto con gli uccelli – Il bird strike è uno degli eventi più pericolosi per un aereo in decollo o in volo. Gli uccelli uccelli vengono ingeriti dalle prese d’aria dei motori e bloccano le turbine e nel caso degli aerei acrobatici, che volano basso, non c’è nessuno margine d’errore. Basta considerare che una presa d’aria di un jet aspira fortissimo e quindi ingerisce qualsiasi cosa le passi vicino. A terra è pericolosa anche per l’uomo.

Prima di eiettarsi l’ufficiale ha comunicato al suo caposquadra di avere un problema al motore, si è disunito dalla formazione e ha puntato verso i campi di mais. Si è lanciato quando ormai l’aereo stava per impattare, ma questo non ha impedito di centrare la Ford Fiesta in cui c’erano Laura e la sua famiglia. Il bird strike è un evento piuttosto frequente e si verifica principalmente nelle fasi di decollo e atterraggio, dato che a quote basse aumenta il rischio di collisioni, soprattutto in presenza di vegetazione nelle vicinanze degli aeroporti. Le probabilità di incidenti aumentano anche in corrispondenza dei periodi migratori. Il caso più famoso di bird strike è quello che obbligò i piloti Chesley Sullenberger e Jeffrey Skiles ad atterrare sull’acqua, un ammaraggio sul fiume Hudson. Era il 15 gennaio 2009 quando un Airbus A320 in viaggio verso Charlotte da New York impattò contro degli uccelli. Tutti si salvarono, l’equipaggio fu insignito di medaglie al valore e la storia è stata anche raccontata in un film di Clint Eastwood.

La chat e il rischio moderato – L’aereo “in decollo ha fatto un bird strike bruttissimo, ha preso un sacco di uccelli. Gli avevano dato per status che era ‘più che moderate’, sono decollati con tutti quegli uccelli lì, un disastro: ha impattato, ha preso dentro gli uccelli e ha crashato. Si è lanciato bassissimo”. Sono le testimonianze, secondo quanto riporta l’Ansa, che emergono dalle chat di alcuni piloti dopo lo schianto. Il riferimento dello status riguarda la Bird Watch Condition, il monitoraggio sulle condizioni per la presenza di uccelli, che in genere sono associate ad una serie di azioni o procedure che hanno lo scopo di mitigare la probabilità di un bird strike.