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Michela Marzano: “Molestata alle medie da un insegnante, mi sono sentita in colpa”. La rivelazione della scrittrice

Nel suo ultimo romanzo la scrittrice parte da un'esperienza vissuta in prima persona ai tempi della scuola

di F. Q.

“Non ne avevo mai parlato e avevo bisogno di farlo, anche se l’ho affrontato in analisi per molti anni. Sono stata molestata alle medie da un insegnante di matematica“. Michela Marzano riversa nel suo ultimo romanzo, Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa, un’esperienza vissuta in prima persona. “Volevo partire dalla verità vissuta, qualcosa di accaduto a me per poi diventare Anna, immergermi nel romanzo, interrogarmi sul significato di consenso, vittima, violenza”. La scrittrice, professoressa di Filosofia all’Università Descartes di Parigi, racconta al Corriere del Veneto a proposito di quell’episodio: “Mi sono sentita in colpa, mi chiedevo ‘cosa ho fatto per provocare’, non trovavo il coraggio di parlarne. Gli abusi, soprattutto di bambini e adolescenti, accadono negli spazi protetti, a scuola, in chiesa, in palestra, in famiglia. Mai (o quasi) da sconosciuti che aggrediscono per strada. Da docente oggi sono estremamente attenta a intercettare episodi di molestie e abusi che possono coinvolgere mie studentesse, sono sempre all’erta, cerco di proteggerle”. Scrivere questo romanzo non è stato facile per Marzano, che ammette: “È stato un percorso molto travagliato, difficilissimo, stressante, tante notti insonni. È un libro che mi ha consumata nel vero senso della parola, ho perso 8 chili. Più volte ho pensato di non farcela ad arrivare alla fine”.

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