Ne stanno parlando diverse testate straniere – dal Daily Mail al Washington Post – e allora perché non parlarne anche noi? Si tratta di un trend, di un fenomeno che si sta sviluppando in questi giorni su TikTok e che vede come protagonista l’Impero Romano. Sì, avete capito bene. E i numeri sono pazzeschi. Per intenderci: l’hashtag #romanempire conta 1bilione di visualizzazioni nel momento in cui scriviamo. Come riportato da People, tutto è nato circa un mese fa. Ovvero quando l’utente svedese Arthur Hulu, noto online come rievocatore dell’antica Roma con tanto di nickname scelto ad hoc – Gaius Flavius -, ha pubblicato un video reel che ha quasi raggiunto 2 milioni di visualizzazioni. Nel filmato in questione, Hulu ha scritto: “Signore, molte di voi non si rendono conto di quanto spesso gli uomini pensano all’Impero Romano. Domandatelo ai vostri mariti/fidanzati/padri/
Ma non sono mancate le critiche o comunque i pareri discordanti. C’è chi ha risposto: “Ma di che ca**o stai parlando?”, e chi invece ha sottolineato come anche le donne (ovviamente) si interessino di storia e antichità: “Ci sono storiche ed esperte di archeologia che hanno dedicato la propria vita all’Impero Romano”. Dunque stiamo parlando di qualcosa che è effettivamente diffuso e anche trasversale. Almeno ad occhio, leggendo i vari pareri degli utenti su Instagram, ma anche su TikTok, dove pullulano video al riguardo. C’è chi si domanda quale sia il motivo preciso dell’interesse, soprattutto da parte della popolazione maschile. La risposta arriva da Hannah Cornwell, storica dell’antichità del mondo all’Università di Birmingham, la quale al Washington Post ha spiegato che questa “ossessione” degli uomini verso l’Impero Romano è dovuta alla grande enfatizzazione dei tratti tipicamente virili, come la guerra, la forza o il potere. “Basti pensare alla legione romana, dell’aquila imperiale, insieme ai gladiatori, tutti elementi che vengono associati alla virilità e al potere”, ha affermato. Va da sé che questo tipo di visione risente molto delle fonti con cui noi oggi conosciamo la storia romana, spesso legate a scrittori e storici di sesso maschile: “Almeno dal 19° secolo – ha detto – gli storici hanno avuto la tendenza a vedere l’antica Roma attraverso il prisma della politica e della guerra, in parte come risultato della loro dipendenza da fonti elitarie e maschili”, ha infatti affermato la studiosa. La quale ha anche aggiunto: “I romani avevano un chiaro senso di ciò che era maschile e femminile, ma al suo interno c’è sempre stata un’enorme flessibilità, di cui a volte spesso ci dimentichiamo”. Interessante, in questo senso, anche il contributo di un altro esperto e storico dell’antica Roma, Lewis Webb, dell’Università di Oxford. “L’antica Roma era certamente violenta e patriarcale – ha affermato -. Ma era anche un luogo diverso: c’erano numerose forme di mascolinità, le donne potevano avere libero arbitrio e potere, ed esistevano molteplici identità di genere ed espressioni, anche legate alla sessualità”.
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