A Vaiano Cremasco San Francesco sfratta Che Guevara. Questione di toponomastica ma in questo piccolo paese del Cremasco, guidato dallo scorso mese di maggio dal centro destra, dopo decenni di amministrazione di centro sinistra, anche le strade cambiano nome a seconda del vento che tira in Comune. Trascorsi 23 anni di convivenza con il rivoluzionario argentino più noto al mondo, il primo cittadino Graziano Baldassarre, ha deciso di cancellare un pezzo di storia per ribattezzare quella via con il patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi. Una decisione che in queste ore ha creato subbuglio tant’è che la sede locale dell’Associazione “Italia – Cuba” sta pensando ad una raccolta di firme contro la decisione della giunta e ad una manifestazione sotto le finestre del municipio.
Dal canto suo Baldassarre, in una relazione allegata alla delibera di giunta approvata nei giorni scorsi, ove si firma come responsabile dei servizi demografici, scrive: “Era un uomo che abbracciava la violenza come metodo di fare politica. Non si può negare che Ernesto Che Guevara sia una figura molto controversa. Per questo motivo i dubbi sull’opportunità dell’intitolazione di una via a suo nome appaiono per nulla peregrini. È stato un uomo che con il pretesto di liberare i cubani dall’opposizione, ha rovesciato con la violenza il regime, sostituendolo con una dittatura che ha annullato i diritti e le libertà dei singoli cittadini”. Tra le argomentazioni ufficiali che vengono citate nella relazione, vidimata anche dal vicesegretario Oscar Porchera, il sindaco dice anche che “Tra Fidel e Raul Castro, il più sanguinario era lui. Questo si evince, non solo dalle sue parole ma anche dai giudizi che gli stessi compagni ideologici, hanno espresso su di lui. Alcune sue enunciazioni, riportate nelle bibliografie che lo riguardano sono assolutamente raccapriccianti”.
Parole scritte con convinzione da Baldassarre che non intende fare alcun passo indietro nemmeno alla notizia che questa sua decisione starebbe per far scoppiare una protesta da parte di molti: “Questo cambiamento me l’hanno chiesto molti cittadini che hanno espresso le loro perplessità. Non ne faccio una questione ideologica: io so solo che questo Che Guevara era un medico e per quei pochi Paesi che lo conoscono un rivoluzionario. Per l’Italia, per Vaiano Cremasco, non ha fatto nulla. Non è nemmeno studiato sui libri a scuola da noi. A me quel nome non fa né caldo né freddo mentre tutto il mondo sa chi è il nostro San Francesco”. Baldassarre ci tiene a rassicurare anche i cittadini: “Nessun disagio. I documenti resteranno tali e quali fino alla scadenza e sulla targa che sostituiremo per Legge ci sarà scritto Via San Francesco, già via Ernesto Che Guevara”. Intanto in Rete è scoppiata la polemica.
Un’altra prima cittadina cremasca, Ilaria Dioli, legale e sindaca di Casaletto Vaprio scrive ironicamente su Facebook: “Che rivoluzione sia insomma. Povero il mio Che e povero il mio Francesco”. Polemiche che non toccano il collega di Vaiano: “In questo paese per cinquant’anni ha governato la sinistra e hanno fatto quel che volevano, ora ci sono io. Se è lecito quello che ho fatto mi lascino amministrare. Io prendo le distanze da ogni criminale, anche dai fascisti, e da chi li ha sostenuti”.