Ribaltata la sentenza di primo grado e condanna annullata per l’ex senatore di Forza Italia Marco Siclari. L’ex parlamentare è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” nel processo “Eyphemos” che si è concluso oggi in Corte d’appello a Reggio Calabria. Siclari era imputato per scambio elettorale politico-mafioso. Secondo la Dda infatti, in occasione delle politiche del 2018, aveva accettato la promessa di voti dalla cosca Alvaro di Sinopoli. Nel capo di imputazione c’era scritto che “accettava a mezzo dell’intermediario Giuseppe Antonio Galletta, la promessa di procurare voti da parte di Domenico Laurendi, appartenente al locale di ‘ndrangheta di Santa Eufemia della famiglia mafiosa Alvaro”.
Per questo motivo, in primo grado, l’ex parlamentare era stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Una sentenza contro la quale, Siclari ha presentato appello e, dopo l’istruttoria dibattimentale, nei mesi scorsi anche il sostituto procuratore generale Danilo Riva ha chiesto la sua assoluzione, accolta dal presidente della prima sezione della Corte d’appello Filippo Leonardo. A febbraio, inoltre, pure il medico Giuseppe Antonio Galletta, accusato assieme a Siclari e al presunto boss Laurendi di scambio elettorale politico-mafioso, è stato assolto con il rito ordinario in primo grado dal Tribunale di Palmi davanti al quale erano cadute le accuse anche per l’altro politico coinvolto nell’inchiesta “Eyphemos”, l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo.
Tornando alla sentenza d’appello con il rito abbreviato, oltre all’assoluzione di Siclari ci sono state diverse altre assoluzioni e parecchie rideterminazioni di pena. Tra queste quella inflitta al presunto boss Domenico Laurendi detto “Rocchellina” che, in primo grado era stato condannato a 20 anni di carcere. Adesso la Corte d’Appello lo ha assolto da diversi capi di imputazione condannandolo a 19 anni. Condanna confermata ma pene ridotte pure per Cosimo Alvaro (15 anni di carcere), Domenico Carbone (8 anni), Sarino Antonio Carbone (5 anni e 4 mesi), Vincenzo Carbone (8 anni), Antonio Crea (9 anni), Giovanni Crea (9 anni), Pasquale Cutrì (8 anni), Antonio Gagliostro (8 anni e 4 mesi), Natale Lupoi (12 anni), Girolamo Macrì (3 anni, 8 mesi e 13 giorni), Giuseppe Rizzotto (10 anni e 4 mesi), Francesco Romeo (6 anni), Giuseppe Speranza (11 anni e 8 mesi). Sono stati assolti da ogni accusa gli imputati Nicola Delfino, Rocco Graziano Delfino e Francesco Vitalone.
La sentenza di oggi trova il plauso del vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera Francesco Cannizzaro. “Felice – scrive in una nota stampa – che la posizione dell’ex parlamentare Marco Siclari sia stata chiarita. Da collega di Partito e da amico della famiglia Siclari, non posso che accogliere con sincero compiacimento questa notizia. La dimostrata infondatezza delle accuse mosse nei confronti di Marco rende felice chi, come Forza Italia, crede nel valore del garantismo (per tutti) fino a sentenza definitiva. Dispiace, ovviamente, per il calvario giudiziario e politico subìto, ma bisogna sempre credere nella Giustizia. Conosco bene l’integrità morale ed etica di tutta la famiglia Siclari, tanto dal punto di vista politico quanto imprenditoriale. E quel che conta è aver dimostrato l’estraneità a quelle pesanti accuse”.