di Maurizio Contigiani
Cosa c’entra Marine Le Pen con Salvini e la Lega? Cosa c’entra una donna che si spacca in quattro per una sovranità, un nazionalismo francese a fronte di un “Cazzaro Verde”, capo di un partito le cui origini, i cui dogmi venivano cantati in Svizzera da cinque ministri (Bossi, Calderoli, Tremonti, Castelli, Maroni): “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore”? Cosa c’entra il Generale Vannacci, fanatico nazionalista, con Calderoli, Zaia, Fedriga, da sempre proiettati in direzione della scissione del Nord?
Salvini è furbo, forse non adeguatamente intelligente alla sua furbizia. E’ un uomo che ha fatto e fa fede sull’ignoranza delle masse, forse anche loro non adeguatamente intelligenti ma sicuramente facili prede di chi, come lui, approfitta dell’ingenuità di chi ha paura che terzi vengano ad insidiare la propria misera, media, brillante sfera personale.
La Lega è sempre lì, pronta a prelevare consensi, lo ha fatto prima mettendo il Nord contro il Sud dei terroni, poi, insieme ai terroni, contro gli immigrati per ampliare il consenso a livello nazionale. Tutto questo mentre rubava 49 milioni di risorse pubbliche, mentre cercava di estorcere tangenti (non riuscite) dalle forniture di petrolio russo.
La Lega e il suo capo sono privi di cultura, di scrupoli, di rispetto per tutti gli elettori che a cicli hanno fregato, dai padani, ai terroni, agli operai che prima votavano a sinistra e adesso sono pronti a riesumare un piano già messo in atto per fregare i polli dei 5S. Sono convinto che la loro macchina elettorale non si spenga mai, costantemente pronta ad approfittare delle disgrazie altrui, dei fallimenti altrui, specialmente quelli del suo alleato di maggioranza al quale, oggi, urge riprendere quei voti una volta suoi.