A meno di 24 ore dal tragico incidente, si è costituito l’uomo che nella notte fra sabato 16 e domenica 17 settembre ha investito e ucciso un ragazzo di 28 anni in viale Jenner, a Milano. Si tratta di Muhammad El Sharkawy, un 29enne italiano di origini nordafricane, nato a Catanzaro ma residente a Quarto Oggiaro. L’automobilista si è presentato alla stazione Musocco dei carabinieri nella serata di domenica. Inizialmente aveva denunciato il furto della sua auto, una Mercedes nera che aveva abbandonato alla Bovisasca, pensando forse di riuscire a farla franca, ma in serata ha cambiato idea, ormai braccato dalla polizia locale. “L’ho investito io”, ha ammesso ai carabinieri.
Il giovane è stato accompagnato dagli agenti della polizia locale all’ufficio arresti e fermi di via Custodi per essere interrogato dal pm Paolo Storari. A quanto si è saputo, l’uomo, che era in macchina con altre tre persone, ha detto di essersi accorto di quel che era successo e di essere fuggito perché “spaventato” dalle conseguenze, anche perché “padre di due figli”. Dopodiché, si è sentito “troppo male” per quello che ha fatto e ha deciso di ammettere le sue responsabilità. Sono state interrogate anche le tre persone che erano in auto con lui: hanno dichiarato di aver detto più volte al 29enne di fermarsi dopo l’incidente. Le indagini andranno avanti per chiarire l’esatta dinamica dell’omicidio stradale. El Sharkawy resta indagato a piede libero per omicidio stradale.
La vittima, Vassil Facchetti (nella foto), era appena uscita dall’Alcatraz, famosa discoteca del capoluogo lombardo, dopo una serata trascorsa con amici. Una volta deciso di tornare a casa, si era avviato a piedi e aveva attraversato viale Jenner, verso le 4 di notte. Pare avesse perso contatto con gli amici, rimanendo un po’ indietro: forse per raggiungerli, ha attraversato in un punto privo di strisce pedonali, dal marciapiedi verso lo spartitraffico centrale, lungo la carreggiata che porta da piazzale Maciachini a piazzale Nigra. A quel punto, però, un’auto lo ha preso in pieno, fuggendo senza soccorrerlo: aiutato dai presenti, Facchetti è stato trasportato già in arresto cardiaco all’ospedale Niguarda. A nulla sono serviti il massaggio cardiaco e le stimolazioni: il giovane è deceduto poco dopo, al pronto soccorso.
Facchetti, italiano nato in Bulgaria e adottato da bambino, era residente insieme alla famiglia a Settimo Milanese, un comune dell’hinterland. Come riporta Il Giorno, dopo aver frequentato per un anno la facoltà di Biotecnologie all’Università di Novara si era iscritto a un corso da barman. Fino a poche settimane prima dell’incidente aveva lavorato al Sophia Loren Restaurant di via Cantù, vicino a piazza Duomo. A quanto racconta un altro conoscente, aveva forse deciso di dare una svolta alla sua vita, partecipando a un concorso pubblico. Progetti spazzati via per sempre da un pirata della strada. Quello su viale Jenner è solo l’ultimo di una serie di incidenti stradali mortali avvenuti a Milano. Dall’inizio del 2023 sono deceduti già 8 pedoni, su un totale di 32 nell’intera regione, secondo i dati dell’Osservatorio Pedoni dell’Asaps (l’associazione sostenitori della Polizia stradale).