Politica

Scuola, il ministro Valditara non ha ancora rinnovato l’accordo con l’Anpi per le lezioni su Costituzione e Resistenza. Appello a Mattarella

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara non ha ancora incontrato l’Anpi per il rinnovo del protocollo che permette di organizzare nelle scuole (gratuitamente) lezioni su Costituzione e Resistenza. Protocollo che ha una scadenza triennale e la cui riconferma andrebbe fatta entro il mese di settembre. A denunciarlo è il presidente dell’Associazione nazionale partigiani Gianfranco Pagliarulo che, in una lettera-appello inviata al presidente della Repubblica e alla presidente del Consiglio, ha espresso il suo “sincero rammarico” per la situazione di stasi.

La lettera-appello – “Con sincero rammarico”, si legge nel testo che ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere, “ci vediamo costretti a mettere a parte del disappunto in noi provocato dal mancato riscontro del Ministro dell’Istruzione e del Merito alle nostre richieste di incontro, inoltrate il 3 novembre 2022, il 23 febbraio 2023 e il 23 giugno 2023 e aventi per oggetto il protocollo d’intesa fra l’Anpi e il Ministero dell’Istruzione e del Merito”. Tale protocollo, continua la lettera “in essere dal 2014, sempre finora rinnovato a cadenza triennale e il cui termine di validità è fissato al settembre dell’anno in corso, attesta la volontà condivisa di ‘promuovere e sviluppare iniziative di collaborazione e di consultazione permanente al fine di realizzare attività programmatiche nelle scuole e per le scuole volte a divulgare i valori espressi nella Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale'”. Scrive ancora Pagliarulo: “Lo sconcerto a fronte del silenzio del Ministro deriva dalla consapevolezza di avere agito in tutti questi anni con disinteresse e serietà (come può essere comprovato dai funzionari ministeriali con cui la nostra Associazione ha intrattenuto costanti e proficui rapporti di collaborazione), e di avere contribuito con il nostro impegno a migliorare e arricchire la qualità dell’offerta formativa del sistema scolastico pubblico”.

Le proteste – Alle proteste dell’Anpi si è associata la segretaria generale della Flc Cgil Gianna Fracassi. “Riteniamo molto grave”, ha scritto in una nota, “il fatto che il ministero dell’Istruzione non abbia ancora rinnovato quello che da quasi dieci anni è un accordo con l’Associazione nazionale partigiani. I valori della Resistenza e della Costituzione appartengono a tutte e tutti e sono alla base di un’istruzione che, così come la Carta prescrive, ha come compito principale quello di formare cittadine e cittadini consapevoli. Ci auguriamo dunque, che il ministero sblocchi al più presto il rinnovo dell’accordo e che il ruolo fondamentale dell’Anpi nella storia e nella memoria del Paese, non venga piegato a pessime logiche politiche di parte”. A loro si è associato il capogruppo dem in commissione Antimafia Walter Verini: “Far conoscere, diffondere, discutere nelle scuole contenuti e valori della Costituzione nata dalla Resistenza fa crescere le coscienze, fa diventare cittadini responsabili. Migliora la salute della democrazia e della società”. E ha chiuso: “Ci uniamo all’appello” di Pagliarulo, “si rinnovi questo accordo. Questa esperienza non deve, non può essere interrotta. Rafforzare e far vivere ogni giorno le radici della nostra democrazia vuol dire far vivere il futuro di una società aperta e solidale”.

Il progetto dell’Anpi – Come spiegato dall’Anpi, il primo protocollo di intesa con il ministero dell’Istruzione è stato sottoscritto nel 2014. “Le attività previste si sono tradotte nella realizzazione di due progetti nazionali”, spiegano, “che hanno avuto entrambi come asse portante la Costituzione, i suoi valori, i suoi
principi, i diritti e doveri dei cittadini”. In particolare, il primo progetto si è concretizzato in concorsi nazionali a tema, rivolti a tutte le scuole di ogni ordine
e grado. Questi alcuni dei titoli: “Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva”, “Dalla Resistenza alla Costituzione”, “1° gennaio 1948, da sudditi a cittadini: sovranità popolare, partecipazione, solidarietà”; “Uguaglianza e pari dignità sociale, conquista della democrazia”; “La Costituzione: carta di identità del popolo italiano”. “Ai concorsi”, spiegano ancora dall’Associazione partigiani, “hanno liberamente partecipato, rispondendo a un apposito bando, classi e istituti scolastici diffusi su tutto il territorio italiano, che hanno prodotto circa 100 elaborati all’anno. Da segnalare, nell’anno scolastico 2018-2019, l’invio di 180 elaborati; il concorso è poi stato sospeso negli anni della pandemia, per rispetto delle normative sanitarie in vigore”. Gli elaborati potevano essere realizzati in tre diverse tipologie: arti visive (pittura, scultura, computer graphic, graphic novel, fotografia); video (filmati, documentari, spot, clip); audio (brani musicali originali). Gli elaborati erano sottoposti al vaglio di una commissione giudicatrice nominata in seno al Ministero, che ne premiava tre per ogni classe di ciascun ordine e grado scolastico.

Il secondo progetto, intitolato “10 città”, era riservato ai soli istituti secondari di secondo grado. “Anche in questo caso, veniva individuato di volta in volta un argomento da affrontare. Anche per questo l’Anpi ha fornito alcuni esempi dei titoli: “Conoscere, capire e scegliere. La Costituzione, i suoi valori”; “I doveri nella Costituzione”; “1° gennaio 1948, da sudditi a cittadini: sovranità popolare, partecipazione, solidarietà”; “Conoscere, capire, amare: i doveri nella Costituzione”. “Ogni anno scolastico il Ministero, dopo avere individuato dieci istituti in dieci città diverse, dal Sud al Nord, chiedeva agli studenti coinvolti nel progetto di approfondire un aspetto della Costituzione“. Questo doveva essere inteso “non solo come insieme di principi normativi ma come quadro di riferimento valoriale cui deve costantemente ispirarsi l’esercizio dei diritti e dei doveri della cittadinanza, al fine di concorrere al progresso sociale, etico e civile della collettività. Entro tale ambito, gli studenti sono stati impegnati nella stesura di elaborati finali che non si limitassero a dar conto delle conoscenze maturate in ordine alle matrici storiche e culturali della nostra Legge fondamentale, ma che esprimessero il “sentimento” con cui le giovani generazioni guardano alla Costituzione, nell’intento di sottrarla alla monumentalizzazione e di calarla nella realtà quotidiana. Gli stessi studenti sono stati sollecitati a organizzare incontri rivolti a tutta la scuola da essi frequentata, e a confrontare i risultati del loro lavoro anche con esperti (in prevalenza, storici e costituzionalisti) messi a disposizione dall’ANPI e scelti d’intesa con gli Uffici del Ministero”.