Non ci siamo. Ora Salvatore, mentre mamma e papà staranno in carcere grazie al Decreto “Caivano” perché li hanno beccati a non mandarlo a scuola, una volta tornato in classe, verrà bocciato per la condotta. E’ la grande svolta pedagogica (messa in campo con il complice silenzio del Centro sinistra) del ministro leghista dell’Istruzione e del merito.

Sei uno di quelli che fuma nei bagni e nei corridoi? Sei tra quelli che violano il regolamento d’istituto mettendo i jeans strappati e il piercing al naso che la preside non vuole? Hai preso di mira il tuo compagno di classe disabile? La prof, te le ha fatte girare e tu hai ribaltato il banco dalla rabbia? Un bel “cinque” e rifai l’anno.

Valditara continua a dimostrarci (già lo fece scambiando l’umiliazione con l’umiltà) che di pedagogia e psicologia ne sa ben poco, applicando le “regole” che erano adoperate quando lui andava a scuola. Ma è così difficile capire, ministro, che quel ragazzino di 15 anni che già fatica a stare in classe (dal momento che non ha un comportamento adeguato) una volta che lei lo avrà bocciato, sceglierà di abbandonare la scuola? Se un 12enne va in classe con un coltellino o bullizza attraverso i social un suo amico, pensa che stia bene? Se un 11 enne, dopo un rimprovero del professore di matematica, reagisce con una bestemmia in classe, pensa davvero che quel gesto sia rivolto al docente? O forse quell’atteggiamento, quel modo di fare, quell’atto violento è una spia, un SOS, un allarme che ci sta inviando? Forse sono “i grandi” che non capiscono?

Non era meglio che il ministero pensasse a formare i suoi docenti sulla psicologia visto che alle medie e alle superiori non tutti hanno queste competenze? Non era meglio investire risorse per avere in ogni scuola una figura di pedagogista che possa supportare i docenti in queste situazioni? Non era più utile guardare ad altre esperienze all’estero dove ad esempio si è messa in campo la pet therapy (l’ho visto con i miei occhi in una media di New York)?

Se Valditara voleva aumentare il numero degli abbandoni e di conseguenza dei Neet (per i quali siamo già penultimi in Europa) mi sembra sulla buona strada.

Ma non solo. L’illustre ministro che domenica ha pontificato dal palco di Pontida, ne ha inventata un’altra: l’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico, nelle scuole superiori, in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

Valditara in questo modo contribuisce ad avvallare quegli insegnanti che già oggi davano 5 in educazione civica perché lo studente non si comportava bene. Insomma, il ministro, a Kevin e Chantal, che hanno preso in giro la professoressa di italiano, dice loro: “Bene, non avete rispetto e allora studiate la Costituzione”. Ottimo lavoro per riuscire a rendere la Costituzione come I promessi sposi”, un libro più odiato che amato.

Il modello punitivo, con questo governo, impera: i danni li toccheremo con mano quando Valditara non sarà più ministro perché le conseguenze di tali azioni sono a lungo termine. Le idee peregrine di resuscitare la punizione (manca solo che il ministro autorizzi la bacchetta) le pagheremo noi docenti alla lunga.

A questo punto vorrei sapere chi sono i consiglieri del leghista Valditara: Maria Stella Gelmini che già nel 2009 aveva ripristinato il voto in condotta? Il noto psico pedagogista Matteo Salvini? Vorrei anche sapere che fine ha fatto Irene Manzi, la responsabile scuola della segreteria del Pd (vi informo che esiste).

Ministro, ora fuor d’ironia ma lei ha letto Cominciare dal bambino di Mario Lodi? I diritti dell’infanzia di Korczak? Punire non serve a nulla di Daniele Novara? La mente del bambino di Maria Montessori? Il piccolo principe? Nei prossimi giorni, intanto, le invierò “Lettera a una professoressa”: è un libro che citano sempre quelli di Sinistra ma non dia retta loro. L’ha scritto un prete, con madre ebrea, borghese quanto lei. Lì c’è scritto: “Perché il sogno dell’uguaglianza non resti un sogno vi proponiamo tre riforme: non bocciare; a quelli che sembrano cretini dargli la scuola; agli svogliati dargli uno scopo”.

So che mi ritiene solo un maestrino un po’ rompiscatole ma se ha tempo mi faccia sapere che ne pensa. Il numero ce l’ha.

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