Per diversi anni ha accompagnato milioni di telespettatori in giro per il mondo con i suoi programmi. Ora, all’età di 71 anni, continua a viaggiare, scoprire, studiare. Eterna ‘turista per caso’, voce sempre squillante e serena, di ritorno dalla Germania Syusy Blady si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera. Dal rapporto con l’ex marito Patrizio Roversi (con cui continua a lavorare) all’amore per lo spettacolo, fino al servizio fotografico per un calendario sexy e al grande successo davanti alle telecamere, la conduttrice ha tracciato un bilancio della sua carriera.
Oggi, le sue apparizioni in onda sono rare: “Mi sono spostata molto sul web. A breve però riprenderà ad uscire la rivista di turismo che curo con Patrizio, Turisti per caso – Slow tour e nel mentre su Canale Italia conduciamo il Tg del turismo. Ho scritto libri e appena chiuso uno speciale su Cuba, che ho girato in camper. Vedremo dove uscirà”, racconta. La tv generalista, però, è stata per molto tempo la sua casa: “L’ultimo progetto in Rai risale a un paio di anni fa, si chiamava ‘In viaggio con la zia’ ed è stata un’esperienza bellissima, che aveva funzionato bene ma che non ci hanno fatto ripetere. Su Rete 4 avevo poi fatto una cosa molto carina, un viaggio per l’Italia con mia figlia Zoe con una macchina elettrica…”.
La televisione cambia velocemente insieme alla società. E, secondo la conduttrice, c’è un racconto univoco e poco spazio per l’innovazione: “Ci siamo appiattiti. E io mi sono anche stufata di propormi. Qualche anno fa avevo pronto uno speciale sulla Cina che avevo visitato con dei fisici del Cern e un direttore di Rai3, non troppo lungimirante, mi disse: ‘No, la Cina non interessa’. Per questo mi butto sul web dove posso portare avanti anche il mio lavoro sul tema dei misteri, che mi appassionano molto. Sul sito nomadizziamoci.it vado giù bella pesa”.
Syusy Blady continua a viaggiare, lavorare e reiventarsi. Lo fa da quando ha capito che lo spettacolo sarebbe stata la sua carriera: “Io insegnavo, sono pedagogista e proprio insegnando ai bambini ho conosciuto Patrizio: lavoravamo sul concetto di fiaba e contemporaneamente facevamo scuola di teatro. Ma io mica per fare l’attrice, solo per esprimermi. E quando abbiamo iniziato a lavorare sul mondo dei clown sono diventata bravissima, la più brava della classe”. Simpatia, ironia e la serietà che nel paradossostrappa un sorriso, gli ingredienti per il suo spettacolo in scena a Bologna: “Giocavamo col demenziale, l’ironico e con la ricerca dell’assurdo. E da lì, da quel locale passavano tutti”. Una rampa di lancio per la chiamata in tv e il successo con Lupo Solitario, “un progetto molto forte”.
Durante la chiacchierata c’è spazio per parlare anche del suo rapporto con l’ex marito Patrizio Roversi, da cui si è separata diversi anni fa e con cui continua a condividere la vita lavorativa: “Patrizio era per tutti quello intelligente, i meriti andavano a lui, era percepito come la mente. Per questo funzionava con Syusy. Fino a quando mi sono detta: ‘Basta, mi dimetto da moglie’”. Nonostante la rottura della loro relazione, i due sono ancora grandi compagni di avventure: “Il mio animo entusiasta, che ha sempre voglia di sperimentare, sta bene con il suo più concreto. E ci sta bene da sempre, da quando eravamo due ventenni in colonia a fare animazione. Patrizio resta il mio parente più prossimo”, spiega Blady. Alla domanda su un possibile ritorno di fiamma, invece, risponde che “ora vanno bene le cose così come sono. E significa che se c’è una persona a cui chiedere una cosa, è lui (…). Siamo particolari; non è il concetto classico del stiamo insieme, non stiamo insieme. No. È un’altra cosa, anche difficile da spiegare”.
Conduttrice, scrittrice e cabarettista, nel 2002 Syusy Blady (vero nome Maurizia Giusti) ha anche posato per un calendario sexy: “Proponeva un concetto di bellezza non bellezza. Una volta superato il fatto che non rientri in certi canoni e ti accetti come sei, c’è la svolta”. Infine, un pensiero per Franco Battiato, che le è rimasto nel cuore: “Abbiamo avuto occasione di confrontarci diverse volte sui temi antropologici che ci interessavano. Siamo stati insieme a Kathmandu, abbiamo spesso parlato del rapporto tra vita e morte. Momenti preziosi”.