Stava viaggiando in autostrada nei pressi di Micheldorf, nella regione austriaca della Carinzia, quando è improvvisamente uscito di strada, schiantandosi contro un guardrail e ribaltandosi su un fianco. Sarebbe questa la dinamica dell’incidente che la mattina del 19 settembre ha coinvolto un bus Flixbus, diretto da Berlino a Trieste, e che ha provocato la morte di una 19enne austriaca e al ferimento di altri 45 passeggeri, di cui 5 gravi. Tra le persone a bordo c’erano anche alcuni cittadini italiani: a quanto comunicato dalla Farnesina, tre connazionali hanno riportato ferite lievi e sono stati dimessi dall’ospedale dopo le prime cure.
A quanto ha reso noto Bild, sul bus a due piani c’erano persone da Austria, Slovenia, Italia, Germania e Ucraina, oltre ai due autisti. Intorno alle 4.45 del mattino, il veicolo sarebbe uscito dalla carreggiata su una strada a doppia corsia per motivi non ancora chiariti, forse per un colpo di sonno di uno dei conducenti. Per liberare i passeggeri e per spegnere un principio di incendio è stato necessario l’intervento dei pompieri austriaci. Il ministero degli Esteri ha fatto sapere di aver seguito fin dai primi momenti la vicenda, in stretto raccordo con l’ambasciata a Vienna, prestando tutta l’assistenza necessaria ai tre italiani, poi dimessi dopo le prime cure. Le indagini sono ancora in corso e i test alcolemici sugli autisti hanno dato esito negativo.
Nel frattempo, Flixbus ha annunciato l’attivazione di una linea telefonica “per fornire informazioni e offrire supporto ai nostri passeggeri e alle famiglie”. L’azienda ha riferito di essere in stretto contatto con le autorità competenti per determinare le circostanze dell’incidente. “La sicurezza dei passeggeri e del personale di bordo”, conclude il comunicato, “rappresenta per FlixBus la massima priorità. Le nostre più sentite condoglianze vanno ai familiari e agli amici della vittima, e tutto il nostro sostegno è rivolto ai passeggeri e agli autisti coinvolti nell’incidente”.