Sabato 16 settembre le acque dei canali Lauch, che circondano la città di Colmar, in Francia, si sono colorate di un’inusuale tonalità verde: opera degli attivisti per l’ambiente del movimento Extinction Rebellion, che hanno scaricato del colorante nei canali di quella che viene definita “la piccola Venezia”. Un’azione dimostrativa contro il progetto Stocamine, che prevede lo stoccaggio di rifiuti tossici contenenti arsenico, amianto e mercurio, in un ex sito minerario a Wittelsheim, nella zona dell’Alto Reno: un progetto a cui una commissione di inchiesta ha dato il via libera, nel luglio scorso, nonostante l’ostilità della popolazione locale. E tuttavia, gli ambientalisti sono stati accusati di aver arrecato danni alla fauna acquatica: lo scarico del colorante avrebbe provocato la morte di svariati pesci, trovati a galleggiare senza vita nelle acque del Lauch. L’accusa è venuta direttamente dal sindaco della cittadina, Éric Straumann.
Aujourd’hui, nous avons décidé une nouvelle fois encore, de dénoncer avec une action de visibilité, l’enfouissement définitif prochain des 42 000 tonnes de déchets toxiques (amiante, arsenic, cyanure) sous la plus grande nappe phréatique d’Europe ! #destocamine #stocamine pic.twitter.com/UOKNv82eh1
— Extinction Rebellion Strasbourg (@XR_Strasbourg) September 16, 2023
Il prodotto usato dagli ecoattivisti è la fluoresceina, un potente colorante organico che diventa verde quando entra a contatto con l’acqua. Non è la prima volta che viene impiegato in un’azione ambientalista: già nel 2016 fu usato ad Annecy, Rennes o Alèsin, sempre in Francia, mentre nel marzo 2023 fu scaricato nelle acque del Var in segno di protesta contro la riforma delle pensioni. La fluoresceina viene inoltre utilizzata a Chicago per la tradizionale festa di San Patrizio, il 17 marzo. Per Extinction Rebellion si tratterebbe di un prodotto innocuo. “E’ utilizzato in oftalmologia, in piscicoltura e dagli speleologi”, hanno assicurato in un post sulla loro pagina Facebook.
E tuttavia non la pensa così il sindaco di Colmar, che a più di 48 ore dallo sversamento ha fatto sapere a Le Figaro di aver contato “più di dieci” pesci morti, “il che è anormale perché di solito non lo vediamo”. Per Straumann, inoltre, “il prodotto dovrebbe scomparire rapidamente, ma l’acqua è ancora verde”. Per il momento non ha ancora sporto denuncia contro il movimento ambientalista. “Vedremo come evolve la situazione e decideremo se dare seguito o meno. Il solo inquinamento visivo è enorme”. Diverso il parere dell’Ufficio francese della biodiversità, che in un articolo pubblicato la sera del 18 settembre ha riferito di aver effettuato delle misurazioni nei canali. “I parametri fondamentali, ossigeno disciolto, pH, temperatura, sono nella norma”, ha dichiarato Éric Krauser, capo del servizio dipartimentale dell’OFB dell’Alto Reno. “Al nostro livello, non vediamo alcun legame tra la fluoresceina versata e la mortalità dei pesci”.
Nel frattempo, il sindaco di Colmar ha annunciato l’arresto di uno degli attivisti ad opera delle Brigate Verdi, un corpo di agenti che funge da polizia municipale nei centri rurali. “Stiamo continuando la procedura contro questo individuo”, ha dichiarato Straumann. Le stesse Brigate Verdi hanno poi confermato di aver arrestato di un uomo indicato dai turisti come il responsabile materiale dello sversamento della tintura. Trovato in possesso di lattine e con le mani visibilmente macchiate di colorante, “non ha cercato di negare i fatti” ed “è stato consegnato alla polizia nazionale dopo il suo arresto sabato pomeriggio”, hanno precisato le autorità.
(foto di Extinction Rebellion Strasbourg)