Definirle semplicemente modelle è riduttivo. Naomi, Linda, Christy e Cindy hanno segnato un cambio di paradigma nelle dinamiche di potere, non solo nel mondo della moda, ma nell’intera società. I loro visi hanno campeggiato sulle copertine dei più famosi giornali patinati, i loro corpi hanno calcato le passerelle dei marchi più prestigiosi, i loro poster erano appesi in tutte le camerette dei teenager degli anni ’80 e nei saloni di bellezza, sono apparse anche sul grande schermo in qualche cameo, famose come rockstar, inseguite dai paparazzi di tutto il mondo, sono delle vere e proprie icone, dei modelli che hanno ispirato intere generazioni. Considerate delle influencer prima dell’avvento di Internet e dei social, grazie a loro, abbiamo smesso di immaginare le modelle come semplici mannequin, ma come vere e proprie star. Bellissime e irraggiungibili, camaleontiche, perfette. Per la prima volta, queste quattro donne che hanno superato i 50 anni, si raccontano senza filtri e senza tabù. Il 20 settembre arriva su Apple TV+ l’attesa docuserie “The Super Models” che racconta gli anni d’oro di Linda Evangelista, Naomi Campbell, Christy Turlington e Cindy Crawford. Diretto dal premio Oscar Roger Ross Williams e da Larissa Bills e divisa in quattro episodi, la serie mette in luce le straordinarie carriere delle quattro top model.
“The Super Models” racconta infatti l’epoca d’oro della moda, quando quattro ragazzine provenienti da diverse parti del mondo si ritrovarono a New York nello studio del fotografo Steven Meisel. Popolarissime singolarmente, insieme hanno raggiunto una fama sconfinata, merito sicuramente del loro duro lavoro, ma anche di George Michael che ne ha immortalato la sensualità nel video della hit Freedom nel 1990 in cui le quattro cantano in playback, e di Gianni Versace, genio visionario che ne ha intuito la potenza mediatica e seguendo i preziosi consigli della sorella Donatella, le ha volute in passerella qualche settimana dopo la messa in onda della clip musicale, con indosso gli abiti della nuova collezione. A completare il gruppo, all’epoca c’era anche Tatjana Patitz, la modella tedesca scomparsa lo scorso gennaio a causa di un tumore aggressivo, che con le quattro ha condiviso copertine e sfilate e che da qualche anno si era ritirata a vita privata in California.
In un arco temporale che parte dai giorni nostri e arriva fino al 1983, la storia personale e professionale delle quattro top model avvince come un biopic rivelandone il lato più umano. Tanti gli argomenti trattati, dalla maternità al razzismo, dall’aging ai fallimenti professionali fino all’inevitabile declino, quando la moda ha mutato il gusto in fatto di bellezza e ha optato per donne più giovani come Kate Moss, Kristen McNemany, Stephanie Seymour e Claudia Schiffer. E poi la depressione e l’estenuante battaglia contro il cancro raccontata in prima persona da Linda, l’emorragia post partum di Christy, la tossicodipendenza e l’abuso di alcol di Naomi. Tutte tappe inevitabili che le supermodelle hanno dovuto affrontare, che hanno superato grazie alla loro amicizia e che hanno permesso loro di rinascere a livello personale, ma anche professionale.
La serie intervalla interviste alle protagoniste a contributi inediti di alcuni dei più grandi nomi della moda da Edward Enninful, ex direttore di Vogue UK a John Galliano, da Donna Karan a Calvin Klein e poi Anna Sui, Marc Jacobs e Donatella Versace, che nel 2017 aveva fatto sfilare in uno show memorabile Naomi e Cindy al fianco di Carla Bruni, Helena Christensen e Claudia Schiffer. Naomi, Cindy, Linda e Christy (il cognome è superfluo), oggi come ieri si considerano una vera e propria famiglia, si supportano e sono sempre pronte ad affrontare nuove sfide con la serenità di vivere il presente sapendo di poter contare sempre una sull’altra.
L’invecchiare a loro non ha mai fatto paura come raccontano nell’intervista esclusiva concessa a Vogue America edizione di settembre, dove possiamo ammirarle sulla cover e nel servizio interno in cui le quattro interpretano le collezioni autunno-inverno 23-24 con lo stile e l’ironia che le hanno sempre contraddistinte. In questi anni le super modelle si sono impegnate a combattere qualsiasi tipo di pregiudizio in nome dell’inclusione, hanno partecipato a opere di beneficenza al fianco dei più deboli senza mai rinunciare a servizi fotografici e sfilate. Se Naomi oggi oltre a sfilare per i brand più prestigiosi come Alexander McQueen e Schiaparelli è diventata lei stessa una stilista per il marchio fast fashion Pretty Little Things, Christy ha chiuso la sfilata di Ralph Lauren primavera-estate 24 alla New York Fashion Week qualche giorno fa e Linda, dopo aver prestato la propria immagine a Fendi ha presentato nella Grande Mela e a Londra durante la settimana della moda, il libro fotografico che ripercorre la sua lunga carriera attraverso le immagini scattate dell’amico Steven Meisel. E infine Cindy che, sempre meno presente su giornali e passarelle, è concentrata nel fare da mamma manager della figlia Kaia Gerber, volto del marchio Celine. Gerber che si potrebbe definire la super model della Generazione Z, sempre presente su giornali patinati e sui social anche per merito della sua love story con la star del momento Jacob Elordi, non perde occasione per parlare della madre e del loro rapporto simbiotico. E dopo aver visto giovedì scorso le quattro super modelle sfilare a Londra in occasione del Vogue World Tour al Teatre Royal Drury Lane, auguriamoci di vederle presto a calcare le passerelle della fashion week di Milano che ha preso il via proprio oggi.