“Io sempre pensato che Giorgia Meloni fosse una politica di qualità perché ha delle grosse doti. Non si passa da zero al 26% alle elezioni senza avere i mezzi, soldi, aziende, televisioni. Non condivido quasi niente di quello che dice e di quello che pensa, ma non stiamo parlando di una cialtrona di passaggio. Tuttavia, questa è un’aggravante, perché un vero leader si vede da chi lo circonda“. Così a Dimartedì (La7) il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio si pronuncia sulla premier Giorgia Meloni, aggiungendo: “Se il leader ha paura che chi lo circonda gli faccia ombra, allora prende i mediocri. Se non si fida di nessuno, prende i parenti. Ed è purtroppo quello che è successo alla Meloni ed è probabilmente l’enorme buccia di banana sulla quale sta scivolando e che le costerà carissimo. Le occasioni devi coglierle, perché una te ne danno gli elettori”.
Travaglio continua: “Meloni non si fida dei suoi alleati, i quali non hanno ancora accettato l’idea che lei, donna outsider, underdog, eccetera, stia sopra le loro teste e li comandi a bacchetta. La sua classe dirigente, quella di Fratelli d’Italia, è terrificante, è il risultato di un riciclaggio di altri partiti e di altre esperienze fallite di centrodestra: dal berlusconismo alla vecchia democristianeria a risulte di leghismo a pezzi di neofascismo. Ogni volta che aprono bocca lei si fa il segno della croce“.
E si sofferma sulla cerchia familiare della presidente del Consiglio: “Meloni si è rinchiusa in questa ridotta familiar-familistica, dando il partito alla sorella e al cognato. È pure venuta a raccontarci che sono stati penalizzati dal cognome. Non abbiamo ancora sentito parlare la sorella, ma il cognato lo abbiamo sentito parlare, altroché. Tutti si possono rendere conto che se Lollobrigida non avesse sposato la sorella della Meloni, avrebbe fatto tutto tranne che il ministro“.