Ha consegnato alla Guardia di Finanza “documenti falsi” e “fatture create ad hoc”, fornendo “dati e notizie non rispondenti al vero” durante un controllo fiscale. Per questo Uccio De Santis è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione (pensa sospesa). I fatti contestati, per il quale il Tribunale ha riconosciuto le attenuanti generiche, risalgono al 201, quando l’attore e comico pugliese aveva creato a posteriori “fatture ad hoc – come si legge nel capo di imputazione – fatte apparire come emesse da altro soggetto economico”, cioè la cooperativa ‘Idea comunicazione e spettacolo’ di cui era presidente, “allo scopo di ‘legittimare’ fiscalmente incassi e/o prestazioni artistiche conclusi ‘in nero'”.
Non solo. De Santis ha anche formato “mendaci ricevute per rimborso spese, intestate a (ignari) soci lavoratori” della cooperativa Idea, che “ne disconoscevano il contenuto e la sottoscrizione” e altre fatture – sempre intestate alla cooperativa Idea – “allo scopo di documentare fiscalmente compensi del proprio lavoro autonomo”.
Il giudice che ha firmato la sentenza, Antonio Donato Coscia, ha invece assolto l’attore per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (per l’accusa commesso tra il 2013 e il 2017) perché “il fatto non sussiste”. Da anni volto principale del programma comico di Telenorba ‘Mudù’, nell’estate 2021 De Santis ha condotto due puntate di ‘Stasera con Uccio‘ su Rai 2.