Alessandro Siani con Vanessa Incontrada inaugureranno la 36esima edizione del tg satirico di Antonio Ricci “Striscia La Notizia” che quest’anno chiuderà alle 21:25. “In passato chiudevamo più tardi per sopperire alla debolezza del prime time della Rete. Adesso l’azienda è sicura di avere prime serate forti, quindi noi ci ritiriamo prima”, ha detto Ricci. Confermate le veline Cosmary Fasanelli e Anastasia Ronca e la squadra di inviati sparsi per l’Italia. Gli altri conduttori che si avvicenderanno nei prossimi mesi saranno Roberto Lipari e Sergio Friscia, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, mentre Gerry Scotti avrà al suo fianco prima Francesca Manzini e poi Michelle Hunziker.
Tra le novità di questa edizione c’è Giuseppe Longinotti che debutterà come imitatore nei panni della segretaria del PD Elly Schlein. La sigla di chiusura del programma si intitola “App-Però”. È stata inaugurata anche una targa in onore di Gianfranco D’Angelo primo conduttore di Striscia insieme ad Ezio Greggio e protagonista di Drive In a cui sarà intitolata la piazza dove sorgono gli studi del tg satirico. Per l’occasione erano presenti anche gli autori storici di “Drive In”, trasmissione che compie 40 anni il 4 ottobre.
“La voce della veggenza” è il sottotitolo della nuova edizione ed è lo stesso Antonio Ricci a spiegarne la scelta: “La veggenza, il vedere e dire prima è una caratteristica consolidata di Striscia dal rivelare i vincitori di Sanremo a palesare la Terra dei Fuochi dal fenomeno delle plusvalenze nel calcio all’invasione del granchio blu, di cui i nostri giovani consulenti scientifici si sono occupati già due anni fa. Abbiamo svelato i trucchi dei borseggiatori quelli delle mascherine anti covid e del Superbonus. Sonno anni che insistiamo su segnalazione dei cittadini affinché tutti gli spazi vengano recuperati dal degrado e dall’illegalità. Eravamo a Caivano con Don Patriciello, prima che il parco Verde fosse tristemente conosciuto da tutti”.
RICCI A FQMAGAZINE: “LA LIBERTÀ VA CONQUISTATA”
Nel tg satirico ci sarà una rubrica inedita “Fascia e Orso”, sulla falsariga del popolare cartoon “Masha e Orso” con protagonisti Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Abbiamo chiesto ad Antonio Ricci se sono moniti su quello che accadrà nei prossimi mesi alla libertà: “La libertà non te la regala nessuno. La libertà te la devi conquistare, giorno per giorno, e lottando. Questa è la nostra missione. Quattro anni fa parlavo di resilienza, abbiamo aperto una strada. Ora è tutto resilienza e ho notato come venga utilizzato in contrapposizione al termine resistenza, che avendo una accezione poetica si tende ad accantonare. Sarà giusto sempre credere a quello che vediamo o sarà sempre meglio controllare? Noi ci poniamo sempre questo interrogativo. Tutte le dittature non sono ironiche, hanno il punto esclamativo come manganello per imporre le loro idee. La missione di Striscia è ben segnata e ci siamo perché la gente crede facilmente a qualsiasi cosa. Per noi è importante fissare l’ombra di dubbio su tutto quello che facciamo. Per quanto riguarda la politica non guardiamo in faccia a nessuno né al PD né a Lollobrigida, il ministro dell’agricoltura che avrà il volto di Dario Ballantini”.
“FABIO FAZIO VITTIMA È DA OSCAR”
“Il mercato tv si è aperto. Fazio ha fatto bene a lasciare la Rai. – ha affermato Ricci – La sua parte da vittima è da Oscar. Ha fatto intendere che lo avevano cacciato quando aveva già un altro contratto. Lui è noioso, in più con la storia che viene maltrattato. In quanto a vittimismo nessuno lo batte. È stato astutissimo a livello comunicativo durante il passaggio alla nuova Rete. Non è entrato nella polemica, ma ha mandato avanti la schiera i suoi supporter ha fatto bene”.
“BARBARA D’URSO A GENNAIO VUOTERÀ IL SACCO”
“Barbara D’Urso sembrava fosse il pilastro di Mediaset – ha dichiarato Ricci-. Poi il mistero sul fatto che non abbia più avuto una trasmissione. Ci sono varie teorie. Ho sentito Barbara perché l’avrei voluta dentro il Gabibbo per la prima puntata e poi la volevo vedere spuntare fuori mentre diceva ‘col cuore’. Mi ha detto che non poteva per questioni contrattuali e che a gennaio avrebbe vuotato il sacco. Mi ha detto che comunque non c’entra nulla la foto in cui rifaceva il gesto di segno di preghiera al funerale di Berlusconi. Credo che ci saranno comunque sorprese clamorose che la riguarderanno a gennaio”. A proposito del nuovo corso di Mediaset, Ricci ha aggiunto tra il serio e faceto: “C’è questa presunta proibizione del trash e la ripulita dei programmi che ha colpito molto: – ha dichiarato Ricci – stando a quello che si legge sui giornali Pier Silvio avrebbe chiesto una opera di pulizia, di candeggiare certi programmi. Sul successo di questo non possiamo parlare, però noto delle contraddizioni all’interno dello stesso Pier Silvio. Pier Silvio ha come compagna una signora (Silvia Toffanin, ndr) molto gentile, molto elegante, di classe, rispettosa e l’abbiamo avuta qui a presentare addirittura Striscia, perfetta in ogni cosa, molto amata dal pubblico e dalle maestranze. Eppure Pier Silvio, pur avendo questa situazione perfetta, ha preso uno sbando per Tina Cipollari e questa è stata una cosa brutta. Questa estate è uscito addirittura un carteggio di Tina Cipollari che chiedeva delle cose a Pier Silvio, poi tutto è stato messo a tacere. Ci sono delle foto, ma le ha recuperate Signorini, per cui adesso siamo a posto. La cosa è coperta. Però c’è una dicotomia di fondo: da una parte è bello annunciare certe cose dall’altra il cuore, la pancia o chissà che altro, in realtà, fanno tutt’altro”.
“SPERO DI VEDERE BAGLIONI IN TRIBUNALE COL PASSEROTTO”
Riguardo alla causa di diffamazione da parte di Baglioni contro Ricci e Striscia per la pubblicazione del libro “Tutti poeti con Claudio”: “Baglioni tendo a dimenticarlo, come tutte le cose spiacevoli della vita. Lui è una figura molto triste, lo è sempre stato. Ho questa lotta con questi mezzi preti. Trovo curioso che la Schlein abbia fatto, in una delle sue prime uscite, una cenetta da Baglioni che è un anti democratico, ammazza la critica e ha ottenuto sequestro di un libro. Cosa oscena in un Paese libero con i giornalisti che non l’hanno mai scritto, né preso posizione contro un fatto di una vigliaccheria totale. Invece di rispondere alle critiche, tu usi la forza pubblica per sequestrare un libro. Il rogo dei libri fa parte di una cultura che tutti a parole rifiutiamo. Una prima parte del processo si è svolta a nostro favore. Ci sarà un processo a novembre e spero di vederlo con il suo passerotto in aula. E allora lì ci sarà lo spettacolo”.